Il Cesena pensa al futuro

Il Cesena pensa al futuro.
Quindici, anziché diciotto. Il disastroso Cesena perde 3.000 amici per la pelle, ma la domanda che resta sospesa in un pomeriggio surreale è: cosa avranno nel sangue quei 15.000 che anche ieri hanno preferito il Manuzzi alla prima gita al mare di stagione?
Hanno il cuore che sanguina e un fegato come i cinghiali. Hanno un senso di orgoglio e dignità calpestata che li ha portati a dar le spalle al campo. Dove per altro con i tempi che corrono non è neppure andata malissimo e neanche per carità così bene come la racconta un Beretta inebriato dalle prime reti della sua gestione.
Tra i pochi a salvarsi dai consigli dispensati dalla curva su nuove professioni o mezzi alternativi di accesso al credito c’è Tommaso Arrigoni. Prodotto autoctono da innestare e irrobustire, magari l’alba dell’anno che verrà.

Roberto Chiesa

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