Il Cesena e il vizio delle rimonte subite

La quinta rimonta subita ha annenuanti e causali. Otto assenze sono più di una scusa, sono appunto 8 e più che altro sono gli uomini che hanno contribuito al brillante avvio di campionato. Sono il portiere Campagnolo, Cascione e anche l'ultimo Nadarevic quello tutta forza o l'ultimissimo Tabanelli quello che davvero sembra un altro giocatore. La rimonta subita è fatta anche di un pari irregolare e un tempo giocato in 10 e poi ci sono le causali. L'atteggiamento. Che effettivamente è più da salvezza che da sogno, quell'essere sparagnini forti di una difesa forte e di contropiedisti che sanno fare male. Le statistiche se contano, dicono che i bianconeri sono tra gli ultimi della classe come numero di palloni giocati, segno che ripartire più che provare ad imporsi è nel dna di una squadra che invece ha dentro qualità e quantità per provarci. Che, attenzione, non vuol dire far meglio di così. Vuol dire avere più coraggio. Su 13 partite giocate i bianconeri sono andati avanti per 10 volte, segno inequivocabile di forza e approccio corretto alle partite. Ma in 5 occasioni e ultimamente più di sempre, la rimonta dell'avversario è stata servita da un progressivo indietreggiare del raggio di azione. Con l'infermeria vuota c'è un po' di scelta in più. Ma il coraggio va cercato a prescindere.

Roberto Chiesa

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