
La tribuna dello Stadio Moretti di Cesenatico si trasforma nella Curva Sud dello Stadio Olimpico per un giorno. Venerdì mattina, l'impianto ha ospitato la rimpatriata di alcuni giocatori della Roma degli anni '70, la squadra che gettò le basi per lo scudetto del 1983, radunatisi in Romagna per celebrare il proprio capitano di allora, Sergio Santarini. Nato a Rimini, ma romano d'adozione per 13 stagioni, a partire dall'estate 1968, capitanò i giallorossi dal 1976 al 1980, vincendo tre Coppe Italia. Nonostante sia tornato da tempo in Romagna, il difensore è rimasto nel cuore di tanti compagni di squadra e dei tifosi e allora ecco che alcuni cardini di quella Roma, Loris Boni, Franco Peccenini, Alberto Batistoni, Guido Ugolotti e Paolo Conti, hanno risposto all'appello del suo amico Stefano Menenti, che ha voluto organizzare una festa per celebrarlo. "Sono venuti diversi dei vecchi compagni di squadra, che oggi sono dei ragazzini di 80 anni, abbastanza arzilli - commenta Menenti -. Questo è utile per Sergio perché lui è lontano da Roma da tanti anni ma la matrice romanista gli è rimasta".
All'evento ha partecipato simbolicamente anche la stessa Roma, inviando magliette personalizzate per l'occasione, sapendo che ci sarebbero stati diversi Roma club dell'Emilia-Romagna e non solo: rappresentati a Cesenatico erano il Roma Club Singapore (di cui Menenti è presidente onorario), il Roma Club di Rimini (di cui è Santarini il presidente onorario) e poi quelli di Forlì, di Legio Aemilia et Romania (club del ravennate), Città di Castello, Bologna, Parma e Suzzara. Tra gli ex giocatori, che poi si sono scambiati alcuni passaggi col pallone, ci sarebbero dovuti essere anche Bruno Conti e Carlo Ancelotti, ma non sono riusciti a venire. Tuttavia, Menenti aveva provato a contattare non solo loro, ma anche compagni di squadra di Santarini che oggi abitano dall'altra parte del mondo: "La cosa divertente è stata la videochiamata con Portalegre e con Falcao perché ero d'accordo che mi chiamasse lui quando fosse stato pronto - racconta l'organizzatore dell'evento -. Noi eravamo in un vialetto a Miramare vicino a una panchina, io non mi sono accorto che si stesse aprendo la videochiamata e ho detto a Sergio di andare in panchina perché così avrebbe parlato meglio quando Falcao ci avesse chiamato. Falcao ha sentito e ha detto: 'Sergio mai in panchina'. È stato bellissimo. Poi abbiamo chiamato Ancelotti a Madrid, che era in ritiro con il Real, e ci ha invitato per il 9 marzo a Madrid al Bernabéu e alla Ciudad deportiva per il giorno dopo. È stato molto bello, è stata una giornata intensa: il Santiago Bernabéu è uno stadio spettacolare e abbiamo visto dall'alto, in posizione centrale, una squadra che davanti ha un attacco di diamanti. Per chi ama il calcio, è una bella cosa".