Champions League: l'inferno del Calderon per il Barça
“Cerchiamo sempre di migliorare, partita dopo partita, il modo in cui li affrontiamo ed è chiaro che nel nostro stadio, al Calderòn, cercheremo le alternative giuste per fargli male e soprattutto vincere la partita. Dovremo portare la partita sul nostro terreno e giocare un match di intensità, velocità, contatto, perché loro giocheranno come sempre”.
La parabola blaugrana – discendente nell'ultima settimana in cui la sconfitta di sabato al Municipal ha riaperto la corsa alla Liga – non interessa più di tanto al capitano dell'Atletico, Gabi.
“Non guardo all'andamento del Barcellona, piuttosto avverto buone sensazioni per la mia squadra. Credo che stiamo dimostrando di poter competere con i migliori e questa è l'occasione giusta per fare qualcosa di grande contro il Barça e continuare a lottare per questa magnifica competizione”.
Non si nasconde dietro a un dito Luis Enrique, perfettamente conscio delle difficoltà dell'incontro del Calderòn:
“É un turno duro come ogni altro in Champions League, ancor più se stiamo parlando dei quarti di finale, maggiormente ancora dovendo affrontare l'Atletico Madrid, che è una formazione di altissimo livello e ci conosce molto bene. Utilizzeranno le loro armi migliori per ottenere la qualificazione”.
Apparentemente in bilico tanto quanto la sfida di Madrid, anche Benfica-Bayern Monaco che si gioca sul filo del debole equilibrio ereditato dall'1-0 di settimana scorsa. Troppo diversi i valori in campo per pensare ad un finale diverso dalla qualificazione bavarese, anche se l'anno passato – proprio nei quarti di finale – incassarono un 3-1 in Portogallo, ad opera del Porto. La storia – rose alla mano – non sembra destinata a ripetersi e quindi a riscriversi.
Nel servizio le interviste a Diego Pablo Simeone e Luis Enrique, allenatori di Atletico Madrid e Barcellona.
LP