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Confederations Cup, l'Italia batte il Messico con Pirlo e Balotelli

17 giu 2013
Confederations Cup, l'Italia batte il Messico con Pirlo e BalotelliConfederations Cup, l'Italia batte il Messico con Pirlo e Balotelli
Confederations Cup, l'Italia batte il Messico con Pirlo e Balotelli - Più o meno sempre lo stesso copione. Gli azzurri pare arrivino goffi, spenti, ciondolanti ai grandi...
Più o meno sempre lo stesso copione. Gli azzurri pare arrivino goffi, spenti, ciondolanti ai grandi appuntamenti, poi puntualmente il campo esprime i valori e l'Italia esce dai blocchi come meglio non avrebbe potuto. Valori dicevamo, e allora ecco Andrea Pirlo, era già vecchio quando era giovane, uno così è talmente regolare da schiantare tutti gli scettici. Facciamo presto, occorre clonarlo. Non è un caso che sia proprio suo l'affresco da lasciare indelebile al Maracanà, lo stadio dei sogni. Con il compasso che si ritrova tra i piedi lascia partire quella sublime parabola che si spegne lemme lemme sotto l'incrocio dei pali. Italia avanti. Poco prima il Messico aveva messo timore con Guardado, Buffon è salvato dalla parte superiore della traversa. La gara è in mano ai Prandelli- Boy che gestiscono molto bene il giro palla, ma il Messico torna in partita grazie al buon cuore di Barzagli. Giovani, gli ruba una palla senza neanche esagerare con la furbizia, poi viene “malmenato” per un rigore che più sacro non c'è. E il solo giallo per il difensore, fa gridare a tutti :” è andata bene”. Hernandez è preciso dagli undici metri. Tutto da rifare. Il calcio è una “donna” materia complicata, ma fortunatamente a volte, neanche troppo. E se il primo o segna Pirlo, il secondo, quello decisivo, quello del sorpasso arriva dall'altro fuoriclasse, dentro il campo, Mario Balotelli. Azione scorbutica da leggere per i piccoli messicani, e l'ex interista devasta per il goal che racconterà per tutta la vita. Poi Balotelli, torna Balotelli e si denuda ai piedi del Cristo del Corcovado mandando su tutte le furie Prandelli che giustamente, gli ricorda che i suoi muscoli ormai li conoscono anche i muri. Ora mercoledi a mezzanotte con il Giappone di Zaccheroni, prima del gran finale di girone contro i padroni di casa, con il Brasile si gioca sabato 22 alle 21.

Lorenzo Giardi

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