Il Coni ha deciso: il Forlì resta in serie D

Se vogliamo che tutto cambi, occorre che tutto resti com'è. Ed eccolo allora il calcio del Gattopardo, quello che ha voglia di nuovo e di aria pulita, ma si dimentica oppure sceglie di non punire i colpevoli o spalmare i reati oppure proprio cancellarli. Questa volta ci va di mezzo il Forlì, ma è una commedia dell'arte tutta italiana che ha illustri precedenti e, proprio in esatta applicazione a quanto scritto da Tomasi di Lampedusa, anche altre estati di placida incertezza. Il Forlì resta in serie D, un danno al quale si aggiunge quello di dover recuperare in fretta le giornate saltate in ossequio al Collegio di Garanzia del Coni che, dovendo entrare nel merito del ricorso proposto dai biancorossi, si è preso un po' di tempo. Ora succede che il ricorso viene respinto, per ammissione dello stesso Presidente Frattini, senza analizzare i contenuti, ma semplicemente rigettando la sospensiva dei campionati. Una sorta di sanatoria per mancanza di tempo. Dunque Teramo e Savona restano dove sono e cominceranno a giocare, il Forlì pure. Con il messaggio che tentare di combinar partita resta reato da perseguire a patto ci sia il tempo per poterlo fare. E allora si riparte con i mercanti belli saldi dentro al tempio e una nuova teorica possibilità alla Corte di Appello della Figc. Ma a quel punto, con due mesi di campionato già giocato, chi si prenderà la responsabilità di smontare tutto? Molto meglio pensare che la nottata sia già passata.

r.c.

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