Cori, canti e inchini devoti: il Brasile saluta Pelé
C'è anche Lula a fare la fila per omaggiare il re. Il neo Presidente ha rinviato la cerimonia d'insediamento per rispettare i 3 giorni di lutto. Una veglia funebre di 24 ore dentro lo stadio del Santos che per 18 anni è stata la casa di Pelé. Per 18 anni e per sempre. La maglia numero 10 non sarà più di nessun altro. Ritirata ed eternamente sua. Accompagnato da un paese intero, O Rey lascia Vila Belmiro per raggiungere l'ultima dimora. E lo fa con un lungo corteo che passa pure sotto casa di Dona Celeste, la madre che ha fatto 100 anni e resiste nonostante gli acciacchi e il dolore più grande. Tutto questo mentre il Presidente della Fifa Infantino auspica che tutti i paesi del mondo dedichino uno stadio a questo dio del pallone. Ore di fila per un semplice passaggio, colonne interminabile di brasiliani composti come svizzeri sotto i 32 gradi appiccicosi dell'estate di Santos. Gli ambulanti vendono magliette, Pelé continua a muovere l'economia anche adesso che non c'è più. E tanti ex compagni, commossi, tanti calciatori che gli hanno passato la palle solo per poterlo ammirare, tanti che gli devono gol, trofei. E per chi alle emozioni preferisce i numeri, Pelé si porta via 1281 gol in 1363. Il portiere Andrada che subì il millesimo lo fece stampare nei biglietti da visita, perché la luce di Pelé sapeva illuminare anche di riflesso.
[Banner_Google_ADS]