La striscia si ferma a 11, il Cesena illude e delude poi si consegna al pragmatismo Virtus e finisce al Fresco. Tutto nonostante un avvio che pareva preludio ad altra giornata di festa. Russini si accentra e si appoggia su Peterman: palla morbida che Ardizzone liscia, ma Bortolussi no. Il Cesena ha spazi e modo di chiuderla, ma si astiene. La Virtus prende coraggio e va vicinissimo a pareggiarla con una carambola miracolosamente disinnescata dal riflesso di Nardi. Cesena cerca il raddoppio con un contropiede organizzato e sprecato dalla conclusione alta di Ardizzone.
In un minuto cambia la sostanza del match, Favale dimentica colpevolmente Pittarello libero di fare 1-1. E' solo l'inizio della fine perchè passa meno di un minuto e Ciofi perde un pallone sanguinoso in uscita, Danti fa mezzo campo e lascia Arma libero di tornare letale come qualche anno fa. Ripresa che il Cesena affronta stile Giampaolo, tiene palla praticamente sempre e non tira praticamente mai. Mezza eccezione per Peterman che scalda l'infreddolito Giacomel. In pieno recupero la concretezza di Verona è quasi brutale, se ne va Danieli per il prego, si accomodi di Delcarro. La Virtus, che dopo Modena vince anche a Cesena, fa irruzione a pieno titolo in zona play off.