CHAMPIONS LEAGUE

È la notte dell'Atalanta: col Valencia per il sogno quarti

43mila i tifosi nerazzurri a San Siro per l'andata di un ottavo di finale alla portata.

Se la Coppa non va a Bergamo, Bergamo trasloca a San Siro. La città si svuota – c'è chi ha chiuso il negozio “causa Champions League” - e con un terzo dei suoi abitanti stasera sarà a Milano, dove sono attesi oltre 40mila tifosi dell'Atalanta. Che al Meazza ha vissuto un girone trionfalmente schizofrenico e ora ha il primo passo di quello che, a conti fatti, è un ottavo sulla carta abbordabile. C'è il Valencia, insieme al Lipsia - che stasera va dal Tottenham – la meno blasonata delle prime, per quanto imprevedibile. Capace di primeggiare su Chelsea e Ajax nel girone ma anche settima in campionato, dove viene dal 3-0 incassato in casa del Getafe e dal pari interno con l'Atletico. Un avversario da rispettare ma non da temere, contro il quale scrivere un'altra pagina di storia chiamata quarti non è solo un sogno, ma un'opportunità da cogliere.

Per l'occasionissima l'Atalanta è al completo ma con una diffida per reparto, particolare non secondario visto che il passaggio si giocherà al Mestalla. E tutti e tre sono annunciati titolari. Djimsiti, che con Toloi e Palomino sarà nel terzetto davanti a Gollini. De Roon, atteso nel centrocampo con Hateboer (o Castagne), Freuler e Gosens. E Ilicic, 14 reti in campionato ma ancora in cerca del primo sigillo in Champions. Lui e Gomez dovrebbero essere in campo con Pasalic suggeritore, col duo colombiano Zapata-Muriel pronti a subentrare. Viceversa, il Valencia ha parecchi problemi di formazione. Tre i titolari assenti: i difensori centrali Gabriel Paulista – squalificato anche per il ritorno – e Garay, infortunato al pari del centravanti Rodrigo. E sono ko pure gli italiani Florenzi e Piccini, il centrocampista Coquelin e l'ala Vallejo. Celades va verso il 4-4-2: Domenech in porta, Wass, Diakhaby, Mangala e Gayà in difesa, Ferran Torres, l'ex interista Kondogbia, Parejo e Carlos Soler a centrocampo, Maxi Gomez e uno tra Gameiro e Guedes davanti.

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