La festa del Forlì: il ritorno tra i professionisti
Sono lontani i tempi in cui il grande Forlì incrociava il suo destino con il Milan di Fabio Capello sul manto del Manuzzi, ma ancor più distante sembra quel vicolo cieco, buio sportivo, buco nero che inghiottì il Forlì nel 2006. Oggi, con tre promozioni in cinque anni, i galletti tornano tra i professionisti, entrando di diritto in una categoria che sembrava già competergli in questa inimitabile stagione da 80 punti. La festa è completa al Tullio Morgagni, che vede la tribuna gremita in ogni ordine di posto, con tanti tantissimi tifosi che possono ricordare il Forlì tra i Pro, o potranno dire tra qualche anno “io c’ero”. È una festa di tutti e per tutti, che poco ha a che fare col rettangolo verde che per la cronaca ci parla di un tempo a testa con il Forlì a sfiorare il vantaggio in più occasioni nel primo tempo, facendo anche tremare il montante di Bagherini con il quasi 26simo centro stagionale di uno straordinario Petrascu. Nel secondo tempo calano inevitabilmente i ritmi e Nunziata diventa l’anima della festa biancorossa. Al 20’ della ripresa para il rigore a Lelj e a tempo scaduto chiude così sul tentativo di Sottovia deviato da Vanigli. Si chiude con l’apoteosi di un pubblico sempre presente, da agosto a maggio, vero e proprio spettacolo nello spettacolo di una realtà calcistica che torna a rimare con professionismo.
Luca Pelliccioni
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