
"È una cosa bellissima, anche se con qualcuno ci vediamo qualche volta, però non di frequente, quindi aver fatto questo raduno e soprattutto essere venuti qui a festeggiare Sergio Santarini è un vero piacere per tutti noi". L'amarcord degli ex giocatori della Roma che si sono radunati venerdì mattina a Cesenatico va molto indietro con la memoria, fino agli anni '70. Anni in cui i giallorossi misero le basi per il secondo scudetto, che sarebbe arrivato nel 1983, e in cui, da metà decennio, la fascia fu al braccio del riminese Santarini. Proprio lui era il festeggiato e l'ospite d'onore nell'evento organizzato allo Stadio Alfiero Moretti e il difensore Franco Peccenini, che ne fu compagno di squadra dal 1972 al 1980, lo ricorda così quando era in campo: "Sergio è il vero capitano, il capitano di grande personalità. Mai sopra alle righe, sempre educato, s'imponeva per la sua capacità, per la tranquillità con cui faceva capire alle persone che determinate situazioni andassero affrontate con calma e serenità, anziché, come vedo spesso oggi anche nella Roma, sbraitando, strillando e urlando".
Cosa serve adesso alla Roma per tornare a essere quella Roma?
"I giocatori forti. I giocatori che possano fare la differenza. Adesso la Roma ha dei buoni giocatori, questo senz'altro, però certamente ci vuole più di qualcosa per arrivare a certi livelli".
Tra i giallorossi di allora intervenuti, mattatore della mattinata è stato il centrocampista Loris Boni, che spiega: "Da parte nostra c'era la volontà di rivederlo, indipendentemente dalla distanza, che passa in secondo piano in una giornata così, dove anche i tifosi romanisti della Romagna sono venuti a salutarci. Questo ci ha fatto molto piacere, per noi e per Sergio. Noi siamo stati quelli che hanno dato l'avvio al cambiamento della Roma, che, con l'avvento degli stranieri come Falcao, poi sarebbe arrivata a vincere lo scudetto. Allora, purtroppo, era una Roma che fu decimata da molti infortuni gravi e ci siamo sempre caracollati tra la metà classifica e qualche posizione in più, però diciamo che furono messe le basi per poi creare una grande Roma.