FIFA: il 2012 in dodici momenti topici
C'è anche il Mondiale per Club vinto dal Corinthians: i brasiliani si aggiudicarono la prima edizione nel 2000 eliminando il Real Madrid. Poi il record stratosferico di Leo Messi, 91 centri in un solo anno solare: alle spalle due mostri sacri del calcio internazionale e spauracchio di ogni difesa, Pelè e Gerd Muller.
Non manca il calcio femminile, l'epica finale Olimpica tra USA e Canada terminata 4-3 per la nazionale "stellestrisce" con il gol di Alex Morgan a tempo scaduto.
Per l'Italia due citazioni, una negativa e l'altra positiva. Non poteva passare inosservata la finale continentale vinta per 4-0 dalla Spagna di Del Bosque, la prima selezione nazionale ad aggiudicarsi tre Majors in fila.
L'orgoglio azzurro si gonfia però nella scalata alla finale con gli iberici, e allora il cucchiaio di Pirlo dagli undici metri nei quarti contro l'Inghilterra è una perla da vedere e rivedere, anche perchè ha capovolto l'inerzia psicologica della lotteria dei rigori che poi ha premiato l'Italia.
Anche il fallimento dei Glasgow Rangers è nei momenti più importanti del 2012, perchè la storia del calcio non è solo gol ed esultanza, ma anche sacrificio e talvolta amarezze. La più grande ha colpito i tifosi dei 54 volte campioni di Scozia, relegati alla quarta divisione nazionale.
Due vittorie continentali contro pronostico occupano altri due tasselli del puzzle a dodici di questa annata: Zambia e Tahiti si sono laureate infatti rispettivamente Campioni d'Africa e d'Oceania. Per gli africani la vittoria ha un doppio significato, considerando che si è tornati a giocare a Libreville, dove nel 1993 un aereo trasportante l'intera nazionale dello Zambia è caduto, concedendo la vita ad un solo membro.
Il Manchester City è tornato campione d'Inghilterra dopo 44 anni, e il gol di Sergio Aguero contro il QPR merita un posto d'onore nella lista FIFA.
Alla stregua dell'apoteosi di Drogba nella notte di maggio contro il Bayern Monaco, alla seconda finale di Champions persa in tre anni. Al vantaggio bavarese ha fatto seguito, a tempo scaduto, la fucilata di Drogba che ha poi trasformato anche il rigore decisivo che ha portato - per la prima volta nella storia della competizione - la Champions League a Londra.
Ma più del calcio conta la vita, e il momento che unisce entrambe le sfere, spingendosi forse più in là, sfiorando addirittura il miracolo, è la storia di Fabrice Muamba. L'arresto cardiaco in campo, il cuore che per 78 minuti non ne voleva sapere di riprendere a battere. Lo davano per spacciato, oggi invece può raccontare quella storia. Un storia davvero incredibile.
Luca Pelliccioni