La FIGC è senza un presidente, il Coni nominerà un commissario
Dopo la sconfitta del campo, con l'incredibile esclusione dai mondiali, l'Italia del calcio perde anche l'occasione di ripartire. Sono le 18:50 la quarta votazione ufficializza quello che era ormai inevitabile: la FIGC va verso il commissariamento. Il 59% di schede bianche confermano la disfatta del calcio italiano. Dopo tre votazioni, era previsto il ballottaggio tra i due candidati più votati: Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina. Chiara la posizione di Damiano Tommasi, non poteva esserci un accordo che non prevedesse presidente l'ex calciatore. Impossibile a quel punto trovare l'accordo con Tommasi, alla vigilia della quarta votazione, quella del ballottaggio, i due candidati rimasti in corsa per la poltrona di presidente della FIGC hanno provato a trovare un accordo. Il numero 1 della Lega Nazionale Dilettanti, in vantaggio per pochi voti, era pronto al passo indietro per lasciare a Gabriele Gravina il ruolo di presidente della federazione. Lo strappo tra i due sarebbe arrivato sulle richieste avanzate da Sibilia e non accettate dalla componente che sosteneva Gravina. Tra queste ci sarebbe, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, la scelta di un nuovo direttore generale. Alla vigilia della quarta votazione. Cosimo Sibilia ha preso la parola per invitare i delegati che rappresentava a votare scheda bianca. Finisce così, con l'ennesima fumata nera e la FIGC destinata al commissariamento, come accaduto nel 2006 quando venne nominato prima Guido Rossi e poi Luca Pancalli. Ora la palla passa al CONI che deciderà a chi affidare la guida dalla FIGC. Dopo l'esclusione dal mondiale, un'altra sconfitta per il calcio italiano.
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