È un Forlì che perde i pezzi, o meglio i simboli. Si è partiti con l'addio di Sozzi, capitano di mille battaglie e altrettanti successi. E dall'ultimo weekend sportivo, culminato nella sconfitta interna contro il Real Vicenza capolista, i galletti ne sono usciti frantumati. Salta la panchina di Bardi, rescinde Sebastian Petrascu. Il secondo miglior marcatore della storia biancorossa con 57 reti all'attivo si è trasferito all'Imolese, in Serie D. Per Attilio Bardi il discorso è ben più ampio: è stato il terzo tecnico professionista più longevo del calcio italiano in attività. Lui e il Forlì si conobbero nell'estate del 2002: il campionato chiuso alle spalle del Fano salutò la promozione dalla Serie D all'allora C2 mediante ripescaggio. La panchina non fu più sua però: il cambio al timone societario portò in sella Cotroneo. Ma Bardi sarebbe tornato a distanza di otto anni, accettando l'Eccelenza – vinta nel 2010. La stagione successiva si aprì l'era Conficconi, che portò in un biennio al ritorno tra i professionisti. Una stagione – quella del 2012/2013 – che vide partire forte i galletti, che chiusero poi in calo l'annata. Già all'inizio di questa qualche dubbio sulla conferma o meno di Bardi, che uscì screditato da una salvezza che era l'obiettivo da raggiungere e raggiunto. Quest'anno un avvio non scintillante, una sola vittoria in casa a fronte di cinque sconfitte complessive che ne hanno disegnato un campionato momentaneamente lontano dal vertice. Gli ultimi due K.O. consecutivi non sono passati inosservati, e il Forlì ha deciso di cambiare: Cuttone, Cancelli o Roberto Rossi per raccogliere un testimone pesante e prestigioso. Bardi è il terzo allenatore che la decima giornata di campionato ha mietuto, dopo Zuccarin e Notaristefano. Candidature ancora aperte per la panchina del Porto Tolle, quella dell'Alessandria ha invece già trovato padrone: Luca D'Angelo ritrova Taddei e Spighi, e riparte dal Piemonte.
Luca Pelliccioni
Luca Pelliccioni
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