Gol fantasma, la Uefa conferma il no alla tecnologia
E' tra gli argomenti di maggiore discussione. Un tema che appassiona e divide il mondo del calcio. L'introduzione della tecnologia durante le partite, adeguandosi dicono i maggiori sostenitori ad altri sport come basket e rugby, torna di attualità ogni volta che la svista del direttore di gara e di suoi collaboratori determina un risultato sportivo. E' favorevole la Fifa, che sta sperimentando le telecamere sulla linea di porta al Mondiale per Club. Nelle immagini la simulazione di quello che può accadere in caso di un gol fantasma. Pronta la replica del numero 1 della Uefa Michel Platini, che a Kuala Lumpur, in Malaysia, a margine della firma dell'accordo di cooperazione con la Confederazione Calcio Asiatica spiega: “Non è una questione di tecnologia sulla linea di porta, si tratta di un questione di tecnologia”. L'ex giocatore della Juventus ha aggiunto: “Per installare gli apparecchi contro il gol fantasma bisognerebbe spendere circa 50 milioni di euro, preferisco darli ai settori giovanili, piuttosto che spenderli per accertare forse uno o due gol all'anno”. Non tardano ad arrivare le varie posizioni sulla questione. Nello specifico anche quella di ex direttori di gara come l'olandese Mario Van der Ende, favorevole alla tecnologia in campo: “Quello di Platini, ha detto l'ex arbitro, è un atteggiamento conservatore, non mi sorprende che rimanga sulla sua idea degli arbitri di porta”. I sostenitori della tecnologica in campo vogliono evitare che si ripetano episodi come quello in Inghilterra–Ucraina a Euro2012 e l'occhio di falco viene considerato un valido strumento anche da Van Der Ende: “L'occhio umano non è perfetto, per questo motivo tutto quello che può aiutare a non commettere errori deve essere utilizzato, mi sorprende che chi sostiene il Fair Play non accetti gli sviluppi della tecnologia”.
Elia Gorini
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