Il calendario non aiuta nella ricerca della prima vittoria del 2020 e domenica porta al Manuzzi il Padova 5° in classifica. Che dopo tre sconfitte in fila s'è affidato a Mandorlini e ha fatto 7 punti in tre partite, l'ultima delle quali archiviata con un 4-0 alla Vis Pesaro. Superare la crisi col cambio in panchina sarebbe anche l'obiettivo del Cesena: la prima di Viali, nelle nebbie piacentine, ha portato un punto, e soprattutto ha dato l'idea di una ritrovata compattezza. Ora ci sono la difesa a 4 e i rifinitori dietro la punta.
Ed è lì che vuole collocarsi Simone Lo Faso, trequartista classe '98 ed ex promessa del calcio azzurro, indossato fino all'U20. 10 presenze in A col Palermo nel 2017, poi il prestito alla Fiorentina, il poco spazio e la frattura del perone, primo di tanti infortuni e principio della discesa: due partite in viola, altre due in B col Palermo lo scorso campionato e solo una – in Coppa Italia – col Lecce, dal quale arriva a titolo definitivo. Senza rimpianti per quel che poteva essere, soltanto voglia di dimostrare di poter fare il calciatore.
“Se non hai la continuità è normale che quello che ti stai per creare può svanire in un attimo - commenta Lo Faso - infatti non devo pensarla come una bocciatura, anzi per me è motivo d'orgoglio arrivare in una società storica, dalla quale posso ripartire. Non devo più pensare al passato, alle partite in Serie A e al passaggio alla Fiorentina: il presente è il Cesena e penso solo al Cesena. Quando mi hanno detto dell'interessamento bianconero non ho esitato un attimo: la classifica secondo me è bugiarda, nelle partite che ho visto abbiamo espresso un ottimo calcio, peccato solo non siano arrivati i risultati".
Nel servizio le parole di Simone Lo Faso, trequartista del Cesena.