Il passaggio dai giovani ai grandi non è stato immediatamente semplice per Samuele Spalluto, che però, una volta rotto il ghiaccio, non s'è più fermato. Classe 2001, il centravanti si è messo in luce con la Primavera della Fiorentina, con cui ha vinto le ultime due Coppa Italia di categoria, la seconda da capocannoniere. Così in estate la Viola l'ha mandato in prestito al Gubbio, per testarne le capacità da professionisti. Ne è uscita una stagione che sin qui è quasi equamente divisa in due parti agli antipodi.
Fino a novembre, nelle prime 14 giornate, appena un'oretta di gioco distribuita in 6 partite, con un gol a referto. Poi, contro la Viterbese, Torrente gli ha dato fiducia dal 1°, lui l'ha ripagato andando a segno e da lì in avanti non è più uscito. Così, in altre 13 giornate, ecco 12 presenze - di cui 11 da titolare e 7 senza lasciare il campo – e 6 reti segnate. Sommando il tutto fanno 18 gare e 7 gol per uno dei maggiori prospetti del girone. Che per il futuro punta al ritorno a Firenze e l'esordio in Serie A, adesso però è concentrato sull'obiettivo playoff di un Gubbio troppo altalenante e senza vittoria da 7 turni. Pensando, prima ancora che ai numeri individuali, a come far girare bene la squadra.