Il nuovo decreto stoppa il calcio fino al 3 maggio
Polemica Gravina - Malagò
"Tutti si fermano e il calcio no? Non entro nel merito delle scelte che hanno adottato le altre discipline. Il calcio ha una sua specificità: per dimensione, per partecipazione e per impatto economico del lockdown. Siamo comunque in linea con quanto chiedono Fifa e Uefa". Lo ha detto all'Ansa il presidente della Figc Gabriele Gravina, rispondendo alla domanda su che cosa pensasse di quanto dichiarato dal presidente del Coni Giovanni Malagò, il quale aveva notato come il mondo dello sport, ad eccezione di quello del pallone, si stia orientando verso lo stop definitivo ai campionati già interrotti per l'emergenza Covid-19. Il nuovo Decreto ha prolungato anche per eventi sportivi ed allenamenti la quarantena fino al 3 maggio. Per la prossima settimana la commissione medica della Federcalcio completerà il protocollo di sicurezza per il ritorno in campo. Si seguiranno, più che l'esempio del Bayern (allenamenti a gruppi di 5, spogliatoi per 2 giocatori per volta o addirittura doccia a casa), le linee guida della Fmsi: tamponi per tutti, controlli di immunità per i negativi e, ovviamente, non solo i calciatori: dai massaggiatori ai dirigenti al seguito, fino agli arbitri.