Silvio Baldini la definisce “una sconfitta preparata nei dettagli” e fa riferimento ad un atteggiamento fiacco e supponente che bolla come “inaccettabile”. Fatto sta che il Legnago accetta volentieri e se il Pescara è a lungo svagato, gli ospiti giocano una gran partita e si meritano il colpo della vita. Il Legnago parte meglio, il Pescara protesta per una trattenuta che poteva anche essere, ma non è. E poi il tempo si chiude sempre con gli ospiti più propositivi. Tanto che in apertura di ripresa quel che pareva impossibile, succede. Bombagi pesca il taglio di Franzolini nella sonnacchiosa difesa pescarese. È il gol partita. Lo schiaffo tramortisce la capolista che soffre ancora Palazzino sul quale Plizzari mette la pezza. Poi il Pescara comincia a pensare alla beffa e prova a scalare la marcia. Nel frattempo però il Legnago, lanciato nella difficile operazione salvezza, si è provvisto di un portiere affidabile. Perucchini prima su Pierozzi e subito dopo su Brosco. Finale con i giri del motore alti: combinazione che favorisce, Bentivegna, poi Perucchini si tuffa sulla palla pigra. Occasione raddoppio ospite, Svidercoschi pesca Martic, clamoroso il suicidio dell'attaccante. Ma il Pescara non riemerge: perde la partita e la vetta solitaria nel pomeriggio che più morbido sembrava non poter essere.