Pescara a valanga, Olbia colpita e affondata nel pieno di una crisi dalla quale dovrà inventarsi il modo di riemergere. Zemanlandia, aperta a giornata alterne, oggi accende tutte le luci. Rinaldi alla grande sul mancino di Accornero. Dopo una punizione alta di Tunjov da 30 metri i 2 minuti che spostano e decidono. Il Pescara si fa infilare da Contini che riesce anche a prendere la mira, ma Plizzari con un prodigio la toglie dall'angolo. Tempo un giro di lancette e sul cross di Milani, Cuppone stacca prendendo a tutti il tempo. Pescara avanti. Tempo 4 minuti ed è già tutto chiuso, Tunjov respinto e Dagasso sfrutta la deviazione decisiva per fare 2-0. Prima dell'intervallo il sigillo: cross di Accornero e inzuccata di Tunjov. E prima del riposo Rinaldi è decisivo su Merola altrimenti il poker sarebbe uscito già nel primo tempo. Cambia poco o niente. Perché il quarto gol arriva in apertura di ripresa quando la giocatone di Cuppone smarca Aloi. Non c'è più partita, nell'Olbia esiste solo il portiere Rinaldi che prova a resistere da solo prima su Merola e poi su Tunjov. I sardi, dominati nella prima frazione, sono addirittura inesistenti nella seconda. Cangiano segna ancora, ma è tutto fermo per fuorigioco e mentre il Pescara inanella il secondo successo consecutivo, l'Olbia che non vince dalla notte dei tempi continua a scendere e adesso la classifica è davvero tanto, tanto brutta.