SERIE D

Il primo Rimini di Rota confuso e infelice

A – 17 dall'Aglianese il Rimini ha fallito l'obiettivo dichiarato dalla società

Raccogliere il testimone di Grassi non sarebbe stato facile per nessuno. Presidente discutibile per alcune scelte ma solido economicamente, e con i tempi che corrono non è un fattore secondario. Ad Alfredo Rota va dato merito di avere avuto coraggio ad affrontare una montagna molto alta da scalare per un neofita del calcio come lui. Rota, si è fidato dei buoni consigli iniziali. Partire da un Direttore Sportivo esperto come Alfio Pelliccioni era la mossa giusta. Presentato anche alla stampa, all'improvviso non si è trovato l'accordo. Da quel momento sono cominciati i problemi con presunte cordate, affiancamenti, o addirittura vendita di un club appena acquistato. Tutte destabilizzazioni che non hanno fatto altro che far perdere tempo alla società costretta a partire con grave ritardo. Qui però nasce l'errore. Perchè invece che coprirsi, Rota ha cominciato a parlare di un Rimini da primato, un Rimini pronto a puntare alla serie C diretta mettendo pressione ad un tecnico come Mastronicola che ama Rimini ma che deve ancora dimostrare di essere da Rimini.

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Pietro Tamai ha fatto quello che ha potuto con il budget proposto e rifiutato da Pelliccioni che ha chiaramente fatto capire alla società che con quelle forze era difficilissimo se non impossibile puntare alla promozione diretta. Tutto questo ovviamente non giustifica i 17 punti di ritardo dall'Aglianese in un campionato dai valori non eccelsi. Il Rimini doveva assolutamente fare di più e quanto meno provare a stabilizzarsi nelle parti alte della classifica anche con questa rosa, forse sopravvalutata, forse troppo ampia per non andare incontro a fibrillazioni, ma in grado di evitare figuracce come quelle viste nell'ultimo periodo. Ultimo periodo in cui il neofita Rota ha mostrato tutte le sue incertezze. Mastronicola, poi Ricchiuti con il quale ancora non è chiaro cosa sia successo, nessuno parla, poi tutto fatto con Gadda e infine nuova virata su Mastronicola. Probabilmente visti gli insuccessi e il grave ritardo dalla vetta, bastava affidare la squadra ad un tecnico giovane ma voglioso di mettersi in discussione che avrebbe potuto traghettare il Rimini fino alla fine di questa stagione e magari programmare la prossima. Anche la piazza avrebbe perdonato la prima stagione da inesperto al Presidente Rota, se avesse visto l'investimento tecnico sull'immediato futuro. Le sconfitte con Ghivizzano e Real Forte Querceta e il pareggio con la Marignanese hanno precluso i sogni di gloria. Il problema per Rota e Mastronicola e che ci sono ancora 18 giornate da giocare prima di archiviare una stagione poco biancorossa e molto nera

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