Questa sera a partire dalle 20:00 andrà in onda la decima puntata di "Indovina chi viene a cena". Ospite di Giancarlo Dotto è, questa settimana, nientemeno che Paulo Roberto Falcão.
Nel video un estratto dell'intervista.
Considerato uno dei più forti centrocampisti del suo tempo, nel 2004 entra nella classifica dei 125 migliori giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla FIFA in occasione delle celebrazioni del centenario della federazione.
Falcão ci racconta la sua Nazionale ideale: “Liedholm allenatore, Zoff o Buffon in porta, Baresi Cannavaro, Vierchowod in difesa, Cabrini superiore a Maldini, poi Tardelli, Antognoni, Causio, Bruno Conti, Totti e Bettega. Paolo Rossi? No, meglio Totti”.
E per il capitano della Roma ha una passione: “Totti è un mito e il mito deve essere prima di tutto felice. Totti è un leader tecnico”.
Con Dotto emerge anche un Falcao intimo che racconta della figlia dodicenne, della sua gelosia di padre. Si commuove parlando della madre Azize. “Bisogna adattarsi al tempo che passa e alle cose che succedono. Non ho ancora conosciuto il declino sessuale” confida a Dotto.
E sul celebre calcio di rigore non tirato al Liverpool: "Una cosa che non ho mai detto. Ero il quinto rigorista secondo Liedholm e dunque quel rigore non l'avrei mai tirato comunque, per via degli errori di Conti e Graziani".
Falcao racconta il suo rapporto filiale con Liedholm e ne fa l'imitazione. "Mi ha detto il figlio che ha voluto tenere la mia maglia nella parete della sua stanza"
E poi il ricordo degli amici persi nella disgrazia aerea della Chapecoense: “In quel volo avrei dovuto esserci anche io come commentatore della Fox. Non mi assilla il pensiero della morte ma cosa c'è dopo. Devo sempre controllare tutto, per questo sono andato in terapia da un analista freudiano”
E sul duello Maradona più forte di Pelè? Risponderò con la frase di Pelè: "Prima di dimostrare d'essere il più forte al mondo, Maradona deve dimostrare d'essere il più forte argentino, più di Di Stefano e Messi" ha detto rilanciando con un paragone che supera il calcio: “Roger Federer è come Pelè”
“Quando sono in pace con me stesso?. Quando vinco a tennis. Sono sempre stato competitivo. Mi diverto solo quando vinco” ha concluso Falcão.
Nel video un estratto dell'intervista.
Considerato uno dei più forti centrocampisti del suo tempo, nel 2004 entra nella classifica dei 125 migliori giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla FIFA in occasione delle celebrazioni del centenario della federazione.
Falcão ci racconta la sua Nazionale ideale: “Liedholm allenatore, Zoff o Buffon in porta, Baresi Cannavaro, Vierchowod in difesa, Cabrini superiore a Maldini, poi Tardelli, Antognoni, Causio, Bruno Conti, Totti e Bettega. Paolo Rossi? No, meglio Totti”.
E per il capitano della Roma ha una passione: “Totti è un mito e il mito deve essere prima di tutto felice. Totti è un leader tecnico”.
Con Dotto emerge anche un Falcao intimo che racconta della figlia dodicenne, della sua gelosia di padre. Si commuove parlando della madre Azize. “Bisogna adattarsi al tempo che passa e alle cose che succedono. Non ho ancora conosciuto il declino sessuale” confida a Dotto.
E sul celebre calcio di rigore non tirato al Liverpool: "Una cosa che non ho mai detto. Ero il quinto rigorista secondo Liedholm e dunque quel rigore non l'avrei mai tirato comunque, per via degli errori di Conti e Graziani".
Falcao racconta il suo rapporto filiale con Liedholm e ne fa l'imitazione. "Mi ha detto il figlio che ha voluto tenere la mia maglia nella parete della sua stanza"
E poi il ricordo degli amici persi nella disgrazia aerea della Chapecoense: “In quel volo avrei dovuto esserci anche io come commentatore della Fox. Non mi assilla il pensiero della morte ma cosa c'è dopo. Devo sempre controllare tutto, per questo sono andato in terapia da un analista freudiano”
E sul duello Maradona più forte di Pelè? Risponderò con la frase di Pelè: "Prima di dimostrare d'essere il più forte al mondo, Maradona deve dimostrare d'essere il più forte argentino, più di Di Stefano e Messi" ha detto rilanciando con un paragone che supera il calcio: “Roger Federer è come Pelè”
“Quando sono in pace con me stesso?. Quando vinco a tennis. Sono sempre stato competitivo. Mi diverto solo quando vinco” ha concluso Falcão.
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