L’Italia si attacca al Trap e potrebbe non bastare. Il pari contro la Croazia complica il cammino e di fatto straccia quanto di buono fatto con la Spagna. Il fegato azzurro si gonfia perché non è tutto da buttare a parte quell’1-1 che diffonde nell’aria un gran profumo di biscotto. Se tra Spagna-Croazia finisse 2-2 l’Italia di Prandelli tornerebbe a casa. E allora il dubbio è: credere ai sani principi di lealtà secondo i quali i contendenti se la giocano senza crema pasticcera o chiudere le valige e prenotare le vacanze? Sapremo tutto molto in fretta come in fretta abbiamo imparato che l’Irlanda è la gamba zoppa del girone e magari incontrarla subito poteva costituire un buon vantaggio. Abbiamo imparato che una competizione così breve si può anche complicare senza un attaccante di peso e pure che la Spagna è ancora un gradino avanti, ma la Croazia no. E poi c’è quel lugubre precedente datato 2004. Danimarca e Svezia fecero proprio 2-2 con tutto il mondo sportivo stupito di quella coincidenza che molti si sforzarono di interpretare come tale. Poi venne calciopoli e tutto fu un po’ meno bello, ma molto più chiaro.
Roberto Chiesa
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