Il punto rincorso e morsicato a Castellamare chiude le due settimane più lunghe. Quelle nelle quali le cose di campo sono venute dopo, molto dopo perchè la crisi ha preso portafogli, stomaci e pare finalmente anche le coscienze. Dunque per il futuro il Cesena si sta attrezzando, per restare in corsa in campionato anche pechè come diceva quel generale la condizione per combattere la battaglia decisiva è quella di arrivarci vivi. Dunque la stretta di Bisoli al suo malvestito esercito ha portato un punto inseguito, due volte rimontato, trovato anche grazie ad un rigore che se ti fischiano contro non smetti più di urlare. Un punto arrivato dopo una settimana nella quale il tecnico ha preferito isolare fisicamente la squadra e portarla lontano dalle fibrillazioni della città, quella squadra che magari non ha personalità spiccatissima (ad esempio contro l'Empoli si è squagliata), ma che per darci ci da sempre e per povero menù triste da mensa aziendale lo cucina con discreta continuità. Per cambiare qualcosa in campo, ogni tanto, sarebbe il caso di vincere. Per farlo il mercato porterà tante facce nuove, molte arriveranno da Genova perchè 1+1 continua a fare due e perchè chi è andato in tasca per salvare la baracca ha chiaramente detto che il tempo delle cicale è ufficialmente finito. Se futuro ci sarà, e pare proprio ci sia, sarà differente nelle idee, negli uomini, nei costi. Non vedremo più un Adrian Mutu a Cesena ad esempio e quindi la crisi non viene solo per far male.
Roberto Chiesa
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