Secondo scrollino dell’era Beretta, secondo punto consecutivo e seconda tacca da intarsiare sul tronco della dignità. Zero a zero a Via del Mare con l’urgenza di vincere a muovere le gambe ma non a favorire la manovra leccese, mentre il Cesena come si dice con mente sgombra fa partita ordinata soffre il giusto e riparte sempre benino. Gira dalla parte giusta sull’inzuccata che timbra il palo, per il resto le emozioni sono rarefatte, il clima è teso di qua e premare di là comunque con una gran ariacca di smobilitazione. Il riflesso di Antonioli a filo d’intervallo è la cosa tecnicamente da ricordare del primo tempo e alla ripresa le cose non cambiano di niente, il Lecce attacca a singhiozzo, il Cesena quando si distende trova spesso anche la porta, cosa che manca Cuadrado e sarebbe pure una bella occasione. Mezzo guizzo di Mutu e Benassi ci arriva bene, ma bene bene, poi ancora il portiere del Lecce a salvarsi all’inizio del chilometrico recupero. Banti prolunga di 7 minuti, quasi un supplementare. Ma la montagna partorisce il topolino, l’impreciso Cuadrado è quel che passa il convento. Secondo punto consecutivo, in un certo senso la continuità sarebbe quasi servita se non fosse il caso di lasciar stare.
Roberto Chiesa
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