Il primo obiettivo è chiaro. Riportare il torneo a 60 squadre. La Lega Pro ha scelto il programma di Gabriele Gravina e lo ho eletto presidente con 31 voti. E' l'uomo che i presidente hanno considerato più affidabile di Marcheschi troppo impetuoso ed innovare e più di Pagnozzi troppo uomo ovunque e forse troppo esplicitamente appoggiato da Claudio Lotito. I bene informati raccontano la mossa decisiva, quella che avrebbe staccato gli altri candidati. Riguarda la promessa di limitare a tre le retrocessioni e tornare a 60 squadre. Rumors che l'interessato -va detto- non conferma. Il programma prevede altri punto cari a molti presidenti e cioè lo sblocco dei ripescaggi e sostenibilità economica del campionato. Chiavi di volte ribadite nell'applauditissimo intervento di ieri. Promette battaglie sui contenuti e non sugli uomini, lui sostenuto in Consiglio Federale da Giancarlo Abete che così registra una bella vittoria personale. Poche ore dopo l'elezione, il nuovo Presidente della Lega Pro ha ricevuto le telefonate di Malagò e Tavecchio. Il Consiglio dovrà trovare nuovi equilibri e non è detto che sia un male.
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