Lega Pro: Forlì a Porto Tolle a caccia della salvezza

Lega Pro: Forlì a Porto Tolle a caccia della salvezza.
È arrivato il momento della verità, quello che ti porta sulla cima del precipizio. Il Forlì di Roberto Rossi da una parte, il Delta Porto Tolle di Favaretto dall'altra: una finirà giù, nel baratro del calcio dilettantistico.
Leggermente sbilanciata in avanti la compagine rodigina, non foss'altro per quel punticino in meno ottenuto in regular season e potenzialmente decisivo, e che per questo giocherà l'andata davanti al proprio pubblico. L'imperativo sul Delta è vincere, perché in caso contrario rimandare l'obbligo al Morgagni sarebbe quasi l'equivalente di un suicidio. Già, perché al Forlì basterebbero anche due pareggi, o in ogni caso un arrivo con medesima identità di gol segnati e subiti nell'arco delle due partite, per stappare lo spumante della salvezza.
I galletti hanno vinto due volte su due in campionato nei confronti del Porto Tolle, facendo altrettanto solo col malcapitato Bra. Di contro gli uomini di Favaretto hanno subito doppia sconfitta soltanto contro Forlì e Real Vicenza.
Casistiche che oggi non servono a nulla, se non a definire il contorno di una doppia sfida necessariamente nervosa e obbligatoriamente tesa. La vigilia dice che il Forlì dovrà fare a meno dello squalificato Jidayi in difesa e fare attenzione ai cartellini a centrocampo, dove Evangelisti e Cejas – non due qualunque – sono in diffida. Tra gli avversari a rischio ci sono Longobardi e Politti.
Una formazione estremamente fisica ed arcigna quella guidata da Favaretto; arma a doppio taglio però quando l'obbligo di fare la partita risiede proprio tra le maglie rodigine. Con il Cuneo la serie si è decisa – a tutti gli effetti – grazie al contropiede di Baldrocco al Fratelli Paschiero, che ha reso indolore la sconfitta di misura al Comunale di Porto Tolle.
I romagnoli arrivano invece dall'euforica vittoria sulla Torres, un 3-0 ineccepibile che ha messo l'inerzia e qualcosa di più, dalla parte dei biancorossi. Un gara intelligente, questo è quel che serve al Forlì. Non perdere sul Delta, poi, sarebbe già oltre metà dell'opera.

LP

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