SERIE C

Leo Acori:" il Rimini non ha più tempo. Se mi chiamano ci penso, ma alle mie condizioni"

Ospite della trasmissione Cpiace l'ex tecnico del Rimini, Leonardo Acori parla della possibilità, momentaneamente svanita di tornare a Rimini

Leonardo Acori e il Rimini una storia infinita. Quando il Rimini è in difficoltà il pensiero va immediatamente al tecnico di Tordandrea che ha già salvato la società biancorossa dalla serie D in una stagione colma di complicazioni. Dopo sette sconfitte su otto, gestione Giovanni Colella, ci si attendeva un cambio soprattutto dopo le sibilline parole pronunciate dal  tecnico nel dopo partita Rimini - Vicenza. La società ha invece rinnovato la fiducia a Colella smorzando le voci su possibili successori, tra i più gettonati proprio quello di Leo Acori. Acori, non si sarebbe tirato indietro e non avrebbe detto no alla chiamata del Rimini.
" Rimini ce l'ho nel cuore - ha dichiarato - e anche se la situazione è davvero complicata, anzi direi che non c'è più tempo da perdere, un pensiero alle mie condizioni l'avrei fatto". Quali sarebbero, in caso di chiamata, le condizioni poste dal tecnico? :" non potrei prescindere dal lavorare, com'è normale che sia - ha aggiunto - con il mio staff tecnico; Alessandro Mastronicola secondo, e Danilo Chiodi preparatore atletico" .

La rinuncia a Scotti? "Una cosa difficile da capire - ha continuato Acori- , rinunciare al miglior portiere della categoria, almeno fino a li, che ha parato 3 rigori è davvero inspiegabile. Il portiere è un ruolo molto delicato e come avete visto dopo la rinuncia a Francesco sono iniziati i problemi. Domenica ero al Neri, far debuttare un ragazzo di 19 anni arrivato solo giovedì in una partita così delicata la ritengo una scelta molto azzardata" . Non solo Scotti ma anche Zamparo e Ferrani, altri due giocatori molto importanti: " A Zamparo avrei tolto le chiavi della macchina, non puoi, in una situazione così complicata lasciar partire giocatori che sono le tue certezze. Su Ferrani non saprei. E' un riminese e se ha rinunciato a giocare per i colori della sua città significa che dietro c'è ben altro, ma non so cosa sia successo" 

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