Se è impossibile ritrovarsi già ad annaspare in superficie dopo 270 minuti di campionato, Maceratese ed Ancona certo hanno dato vita nel primo infrasettimanale dell'anno ad un derby in cui i punti in palio vanno soppesati in ottica salvezza.
Una partita da non sbagliare per Giunti e Brini, anche perché abbiamo visto aTeramo come l'esonero in avvio sia tutt'altro che proibitivo.
La prima palla buona è per De Silvestro, che batte di sinistro trovando i guantoni di Forte.
Replica maceratese affidata al destro di De Grazia che non sorprende Rossini. Grossolana piuttosto l'occasione sciupata da Colombi, che spreca tutto col mancino.
Squadre contratte, che pensano a non prenderle piuttosto che ad affondare il colpo: promettente – ma solo questo – la serpentina di Petrilli, murato sul più bello.
La Maceratese si affaccia con buona costanza in area dorica, ma latita la lucidità nell'ultima giocata.
Matura così un primo tempo a reti inviolate che dentro di sé ha già i germi dell'unico 0-0 di giornata, anche perché Ventola, sponda Maceratese, non trova in Colombi il miglior terminale per le proprie intuizioni.
Un sussulto prima di cambiare campo: il dialogo alla bandierina libera il cross arrotato di capitan Quadri, sul quale nessun sottoposto arriva col tempo giusto sul pallone.
Nella ripresa è Petrilli a scoccare il primo fendente: Rossini lo aspetta lì.
Ancona pericolosa con Momentè, che svetta tra Ventola e Brolli, ma non centra lo specchio. La successiva arriva dalla trequarti, sull'asse Bambozzi-Frediani con quest'ultimo a spedire alto.
Maceratese vicina al vantaggio sul piazzato di Quadri e col radente di Malaccari.
Adesso potrebbe vincerla chiunque: Frediani ci prova in gran stile, Forte non si fa sorprendere.
Il finale è maceratese, ma la palla non ne vuole sapere di entrare nemmeno con la complicità di Rossini. Sulla testa di Colombi l'ultima opportunità, ma non è certo questa la giornata migliore nella carriera dell'ex attaccante dell'OltrePo Voghera.
LP
Una partita da non sbagliare per Giunti e Brini, anche perché abbiamo visto aTeramo come l'esonero in avvio sia tutt'altro che proibitivo.
La prima palla buona è per De Silvestro, che batte di sinistro trovando i guantoni di Forte.
Replica maceratese affidata al destro di De Grazia che non sorprende Rossini. Grossolana piuttosto l'occasione sciupata da Colombi, che spreca tutto col mancino.
Squadre contratte, che pensano a non prenderle piuttosto che ad affondare il colpo: promettente – ma solo questo – la serpentina di Petrilli, murato sul più bello.
La Maceratese si affaccia con buona costanza in area dorica, ma latita la lucidità nell'ultima giocata.
Matura così un primo tempo a reti inviolate che dentro di sé ha già i germi dell'unico 0-0 di giornata, anche perché Ventola, sponda Maceratese, non trova in Colombi il miglior terminale per le proprie intuizioni.
Un sussulto prima di cambiare campo: il dialogo alla bandierina libera il cross arrotato di capitan Quadri, sul quale nessun sottoposto arriva col tempo giusto sul pallone.
Nella ripresa è Petrilli a scoccare il primo fendente: Rossini lo aspetta lì.
Ancona pericolosa con Momentè, che svetta tra Ventola e Brolli, ma non centra lo specchio. La successiva arriva dalla trequarti, sull'asse Bambozzi-Frediani con quest'ultimo a spedire alto.
Maceratese vicina al vantaggio sul piazzato di Quadri e col radente di Malaccari.
Adesso potrebbe vincerla chiunque: Frediani ci prova in gran stile, Forte non si fa sorprendere.
Il finale è maceratese, ma la palla non ne vuole sapere di entrare nemmeno con la complicità di Rossini. Sulla testa di Colombi l'ultima opportunità, ma non è certo questa la giornata migliore nella carriera dell'ex attaccante dell'OltrePo Voghera.
LP
Riproduzione riservata ©