"Dentro di me provo rabbia e delusione, perché hanno distrutto il 'mio' Milan. Non esiste un progetto e la società non ha una struttura all'altezza. A me dissero che il ds non serviva". Così Paolo Maldini, il calciatore con la più lunga militanza nella storia del Milan, analizza - in un'intervista alla Gazzetta dello Sport - il momento negativo della squadra, attualmente a -23 punti dalla zona Champions e a 40 dalla Juve capolista. Mesi fa si era parlato di un ritorno imminente di Paolo Maldini nella società di via Turati. "Ho avuto due colloqui con Barbara Berlusconi - rivela l'ex capitano di lungo corso - dopo la divisione delle competenze sono stato indicato come il successore di Galliani per l'area tecnica, ma io non ho più sentito nessuno. Lei mi voleva per trasmettere la mia esperienza, io ero pronto per un ruolo nell'ambito sportivo, ma non c'è stato un seguito". "Mi fa male vedere che stanno buttando via quanto costruito con fatica in 10 anni - aggiunge - Galliani si sente onnipotente e Seedorf non ha colpe, ma c'è il rischio che si bruci".
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