Un filo conduttore che in un certo senso è partito durante il Mondiale 2022, quello tra Mancini e l'Arabia Saudita. Partita d'esordio del Gruppo C, a sorpresa i Green Falcons battono in rimonta l'Argentina di Messi, che così si ferma a 36 risultati utili in fila, uno in meno della striscia da record assoluto dell'Italia del Mancio. Pronto a fare la storia dell'Arabia, dopo averla fatta con gli azzurri. Storia nel bene e nel male: il secondo Europeo in bacheca, la già citata imbattibilità da primato per le nazionali e il capitombolo costato il secondo mondiale consecutivo. Lì si è rotto un rapporto che sembrava perfetto, il resto lo ha fatto il contratto da circa 20 milioni l'anno – più un'altra decina di bonus – fino al 2027. Offerta difficile da declinare, soprattutto se con l'Italia pensi di aver già dato e se neanche il titolo continentale ha spinto le grandi d'Europa a bussare di nuovo alla tua porta. Ora c'è da rilanciare una nazionale che il suo meglio lo ha dato tra anni '80 e '00: 6 finali di Coppa d'Asia in 7 edizioni tra '84 e '07 – con tre titoli, l'ultimo nel '96 – e gli ottavi a Usa '94 come miglior risultato ai Mondiali. A gennaio c'è la Coppa d'Asia in Qatar – per puntare a essere il CT campione in carica dei due continenti – quindi le qualificazioni al Mondiale americano del '26 e ancora un'altra Coppa d'Asia. Questi gli appuntamenti da contratto, che come dimostrato da Mancini però è qualcosa di tutt'altro che infrangibile.