Il Mondiale per Club arriva all'atto finale, a partire dal gradino più basso del podio. Lippi e il suo Guangzhou sfidano l'Atletico Mineiro di Ronaldinho dopo il flop con il Raja Casablanca. Quel che non manca nella finalina sono i gol: il primo è brasiliano con Diego Tardelli, imbeccato dalla destra da Marcos Rocha. Che poi spiana la strada al pareggio cinese appena 15 minuti dopo: Elkeson ne approfitta a metà, rischiando di ribaltare la porta. Poi è Muriqui a firmare l'1-1. Il punteggio si ribalta sul fallo di rigore fischiato a Lucas su Gao Lin: Conca non perdona e Guangzhou va sul 2-1. La risposta dei detentori della Coppa Libertadores è affidata a Ronaldinho, che pennella così il suo secondo gol su punizione nel torneo. All'intervallo è 2-2. E così rimarrà fino all'ultimissimo minuto. Prima però il fallo di reazione di Ronaldinho, che va ad occupare anche la casella degli espulsi. L'ultima dei marcatori è invece per Luan, che regala il terzo posto all'Atletico Mineiro.
Vera sorpresa del torneo a cui ha partecipato quale rappresentante del paese ospitante è stato il Raja Casablanca, che a Marrakesh si giocava la storia contro la corazzata bavarese di Pep Guardiola. In palio il titolo di club campione del mondo. Dopo sette minuti il Bayern Monaco è già avanti: l'assist di Jerome Boateng pesca Dante sul filo del fuorigioco. Movimento cestistico sul piede perno e la sfida prende già la via della Baviera. A metà della prima frazione il triangolo ampio tra Thiago Alcantara e Alaba porta al piattone perentorio del capitano dell'Under 21 campione d'Europa che fissa il 2-0 finale. Questo nonostante l'ottima doppia opportunità per i marocchini di chiudere con un gol da raccontare ai nipoti una cavalcata tanto splendida quanto inaspettata.
Quinto titolo nell'anno solare per i Campioni d'Europa, che sul piatto hanno lasciato soltanto la Supercoppa di Germania con il Borussia di Klopp. Incetta prevedibile anche di premi individuali, con Ribery premiato quale miglior giocatore del torneo davanti a Philipp Lahm ed a Mouhssine Iajour.
Quel che tutti pensano ormai da tempo è certificato formalmente anche dall'albo d'oro: il Bayern Monaco è ufficialmente la squadra più forte del mondo. E per come sta finendo questo 2013, i presupposti di rivedere questa scena tra 12 mesi ci sono tutti.
LP
Vera sorpresa del torneo a cui ha partecipato quale rappresentante del paese ospitante è stato il Raja Casablanca, che a Marrakesh si giocava la storia contro la corazzata bavarese di Pep Guardiola. In palio il titolo di club campione del mondo. Dopo sette minuti il Bayern Monaco è già avanti: l'assist di Jerome Boateng pesca Dante sul filo del fuorigioco. Movimento cestistico sul piede perno e la sfida prende già la via della Baviera. A metà della prima frazione il triangolo ampio tra Thiago Alcantara e Alaba porta al piattone perentorio del capitano dell'Under 21 campione d'Europa che fissa il 2-0 finale. Questo nonostante l'ottima doppia opportunità per i marocchini di chiudere con un gol da raccontare ai nipoti una cavalcata tanto splendida quanto inaspettata.
Quinto titolo nell'anno solare per i Campioni d'Europa, che sul piatto hanno lasciato soltanto la Supercoppa di Germania con il Borussia di Klopp. Incetta prevedibile anche di premi individuali, con Ribery premiato quale miglior giocatore del torneo davanti a Philipp Lahm ed a Mouhssine Iajour.
Quel che tutti pensano ormai da tempo è certificato formalmente anche dall'albo d'oro: il Bayern Monaco è ufficialmente la squadra più forte del mondo. E per come sta finendo questo 2013, i presupposti di rivedere questa scena tra 12 mesi ci sono tutti.
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