Diciassette anni dopo il calcione, solo abbracci tra Di Carlo e Baldini. Il medico è di nome, ma l'Ascoli non guarisce ed è il Pescara ad imporsi meritatamente e continuare il suo percorso di testa. Anche se dopo la punizione di Cangiano e la rasoiata di Valzania, l'occasione migliore è proprio dell'Ascoli con il colpo di testa di Varone a chiamare Plizzari al primo vero intervento. Di qui in poi solo Pescara. Che al minuto 19 passa con il gioco di prestigio di Vergani che prima salta Gagliolo e poi spacca la porta. L'Ascoli passa dieci minuti di fuoco, Vergani è imprendibile, Livieri ci mette la pezza. Dall'angolo che consegue altra potenziale occasione ospite.
L'intervallo non cambia granché, è ancora super Livieri a tenere l'Ascoli in partita sull'infuocatissimo Vergani. Sempre Livieri versione superman questa volta su Moruzzi. Dal nulla l'Ascoli all'improvviso con la stragiocata di Marsura e movimento rapace del Jocker Corazza, un assegno circolare nell'area piccola. La ritrovata fragile parità dura 3 minuti, tempo che Moruzzi la metta e Bentivegna spari al volo un'altra fucilata. Colpito e affondato, l'Ascoli sparisce. Valzania, altro ex, sfiora il palo, mentre l'unica palla costruita dai bianconeri è in realtà una gran palla, girata però ai piccioni col sinistro da D'Uffizi. Il nervosismo in casa Ascoli porta anche il rosso a Caccavo, mentre il volo del Pescara continua.