La pax ha il sapore di un compromesso che piace a tutti e nessuno e però tutti si sono dati la mano. Da una parte le grandi d'Europa che pensano alla Superlega e la Uefa che invece tira il freno a mano e di fatto apre a future discussioni. L'impressione è che ci si arriverà, ma per gradi. Intanto il primo passo l'uno verso gli altri è stato fatto. Nel triennio 2018-2021 la Champions cambierà. Resta la strutta a 32 squadre, ma i criteri di qualificazioni saranno differenti. La quattro grandi d'Europa (Inghilterra, Spagna, Germania e Italia) avranno a disposizione 4 posti senza nemmeno passare dai play off. Le prime tre di ogni campionato, più una quarta ripescata per meriti storici. Un modo elegante per garantire la partecipazione a quelli che contano. I campionati considerati di medio livello (francese, portoghese e russo) portano 2 club sicuri e altri 5 arriveranno dalle nazioni che seguono nel ranking. Oggi ad esempio Ucraina, Belgio, Olanda, Turchia. 6 lasciati ai play off, un maxi torno per cinquanta pretendenti. Il testo dell'accordo è pronto, per la ratifica se ne parla dopo il 14 settembre, giorno nel quale la Uefa eleggerà il nuovo presidente.
r.c.
r.c.
Riproduzione riservata ©
