'La notte del Maestro': in 40000 a San Siro per l'addio al calcio di Andrea Pirlo
Grande spettacolo per omaggiare uno dei più grandi nella storia del calcio. Uno dei pochi, ad aver giocato in tutte tre le grandi d’Italia ed essere stato amato da tutti i tifosi. La svolta in carriera al Brescia di Roberto Baggio, quando Carlo Mazzone ha l’intuizione di spostarlo da trequartista a playmaker davanti alla difesa facendolo diventare un campione di livello mondiale. Poi il trasferimento al Milan, con il quale vince tutto quello che c’è da vincere.
Ma i rossoneri negli anni cambiano pelle e Allegri decide che per lui non c’è più posto tra i titolari. Andrea, che di stare in panchina non ne ha proprio voglia, cambia aria e accetta l’offerta della Juve che deve rifondare dopo due deludenti settimi posti. Vince con Conte e vince anche con Allegri, che nel frattempo lo ha raggiunto a Torino. Poi un’esperienza in America per calcare i campi della MLS ed immergersi nella vita newyorkese. Ieri l’addio, e molti avevano la consapevolezza che probabilmente un altro come Andrea Pirlo sarà difficile da rivedere. Chissà se sarà proprio il figlio Niccolò, che ieri lo ha sostituito nel finale, a raccoglierne l’eredità.