La vicenda, infondo, ha anche un aspetto incoraggiante. Ed è quello che Novara è la penultima stazione di un’infinita via crucis durata un girone intero. L’ultimo successo bianconero proprio contro il Novara, all’andata, con Arrigoni in panca, e un sacco di propositi di salvezza. Che si sono via via ridotti fino ai giorni nostri e alle speranze in un terremoto scommesse da sconvolegere mondo calcio e riscriverne la geografia. Certo che anche il sogno ripescaggio muore dove arriva il buonsenso. Cosa dovrà mai sperare chi fa 22 punti 22? Meglio preparare una B inevitabile che almeno ha il pregio di riportare tutti con i piedi per terra, forse un Direttore Sportivo vero, certo sopprimere con un colpo di badile tutta quella voglia di cantera e rispedire al mittente i pifferai magici. Il Novara retrocede tra gli applausi e ne fa tre in un giorno pur triste, trova in Rigoni il man of the match e pensa che infondo ritornare da dove si viene può anche far parte del gioco. Il problema più grave sarebbe ritornarci senza sapere perché o dopo aver creduto non fosse più un rischio da calcolare. Un rischio, questo, tutto del Cesena.
Roberto Chiesa
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