Più che un derby è il fosso coi coccodrilli che da sempre divide Glasgow. Affascinate, pericoloso, tribale. E per giunta con 3 anni di arretrati durante i quali le diverse frequentazione di Celtic e Rangers non le hanno messe mai una davanti all'altra. E' tornato l'Old Firm, alla lettera la vecchia ditta con riferimento allo shock benefico all'indotto di un'economia che da questo rituale trae linfa e calore. E' di fatto la somma del calcio scozzese, da sempre chiuso nella diachiarchia tra i due club che sono anche due ideologie. Il Celtic è da sempre il riferimento calcistico dei cattolici repubblicani con notevoli influenza irlandesi. I Rangers conservatori, protestanti, unionisti. Era dal 2012 che non si giocava più, a causa della rovinosa caduta dei Rangers retrocessi in terza divisione per via di una bancarotta. E così quello di oggi è il primo Old Firm giocato in disparità di categoria, con un chiaro favorito che alla fine ha vinto 2-0. Grazie ai gol di Griffiths e Commons i biancoverdi raggiungono il Dundee in finale di Coppa di Lega. Per questo romanzo travestito da partita, la Scottish League ha pensato ad Hampden Park, lo stadio istituzionale di Glasgow. Alcolici banditi e massima allerta. L'Old Firm è sempre un termometro su una città che da 3 anni non si misura più la febbre.
r.c.
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