Teatro moderno di Fusignano gremito per omaggiare il tecnico capace rendere famosa questa piccola città in provincia di Ravenna. Sul palco tre grandi del calcio italiano: Arrigo Sacchi, Marcello Lippi e Alberto Zaccheroni. “In questo paese - ha dichiarato Sacchi- se fai le cose semplici ti fanno passare da rivoluzionario. Ho solo pensato che se la palla la tengo io, significa che non ce l’hanno gli altri ecco cos’ho portato al Milan insieme a tante altre cose”. Tra aneddoti, curiosità, battute e risate è trascorsa una serata di calcio parlato e le storie si sono susseguite con naturalezza.
Dall’esperienza cinese di Lippi a quella giapponese di Zaccheroni, la Nazionale Campione del Mondo 2006, quella attuale Campione d’Europa, è quella battuta ai rigori dal Brasile a Pasadena. “Recentemente - ricorda Sacchi - mi si avvicina un’amico idraulico che mi dice, a quel mondiale non dovevano arrivare secondi. E io gli ho risposto, ma se una commissione mondiale ti dicesse che sei il secondo idraulico del mondo, non saresti felice. Ecco qui in Italia - ha continuato - manca la cultura della sconfitta che in ogni caso deve essere insegnata perché nello sport bisogna accettare anche la sconfitta”. Zaccheroni ha ricordato a Lippi che gli deve un grosso favore. Era lui il tecnico della Lazio che sconfisse l’Inter in quel famoso 5 maggio in cui la Juventus vincendo ad Udine poi vinse lo scudetto. “ Non ho mai visto - ha detto Zac - una squadra così intimorita come l’Inter di quel giorno avevo capito che non avevano la testa giusta appena li ho visti scendere dal pullman”. Tante perle del calcio anni 90 e primis decade 2000 sviscererete da tre tecnici vincenti in una serata di inizio novembre a Fusignano.