Da Parma e Pordenone un messaggio ai giovani: si può giocare a calcio anche in Legapro. A patto di avere il cuore buono, altrimenti al Tardini ci si lascia le penne. Nocciolini ricama per Scavone, sembra tutto facile dopo appena 9 minuti. Il Pordenone la gioca da squadra importante e alla caccia del pari riparte subito. Misuraca la mette dentro, ma è tutto fermo per via di un fuorigioco piuttosto evidente. Allora per l'1-1 ci vuole un fallo da rigore di Scavone, pochi dubbi per la verità, che manda Arma dal dischetto. Il marocchino sceglie la forza, traversa e la cervicale di Frattali gli danno una mano. Il match è aperto e godibile, Baraye sempre molto mobile crea scompiglio in area avversaria. Prima dell'intervallo però sono gli ospiti a ribaltarla: Saporetti rinvia sui piedi di Misuraca che si organizza e calcia dove Frattali non può arrivare. Facile pensare ad un secondo tempo all'arrembaggio è praticamente va così. Tomei alla grandissima su Calaiò e Baraye subito dopo non è fortunato quando conclude sulla traversa. Ancora Tomei a tenere i suoi avanti, questa volta il portiere converte in angolo un tiro da fuori di Scaglia e poi Calaiò sembra riuscire, ma la palla pazza rimbalza e va fuori. Meno di 2 minuti al novantesimo, cross numero mille sul secondo palo arriva Munari che scaccia l'incubo. 90 minuti di spessore e il meglio deve ancora venire. Rosso diretto a Stefani per il tentato omicidio su Calaiò, la punizione che segue viene sporcata in angolo. L'ultimo angolo rovesciato in porta dall'arciere Calaiò. Viene giù il Tardini per dire che il Parma in terza serie ci sta come un intruso.
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