Da una parte l'"Adriatico" quasi gremito – per la massima capacità consentita di questi tempi – dall'altra un solo, fedelissimo, tifoso dell'Olbia che ha deciso di passare questa domenica di Halloween seguendo la sua squadra. E i sardi provano a spaventare il Pescara in avvio anche se l'occasione migliore ce l'hanno proprio i Delfini: rigore in movimento per Galano, Ciocci è subito attento e respinge. L'Olbia cerca di sfruttare le situazioni da fermo: in una di queste Brignani anticipa Di Gennaro ed alza un campanile che sbatte sulla traversa e torna in gioco, poi la difesa abruzzese fa muro e ribatte in qualche modo. Il Pescara fiuta il pericolo ed alza i giri del motore: De Marchi fa tutto alla grande, doppio “sombrero” su difensore e portiere ma la chiusura di Pisano quasi sulla linea è risolutiva.
Nella ripresa ci sono solo gli uomini di Auteri in campo che troverebbero il vantaggio con l'autogol dello stesso Pisano, “falciato” però da Ferrari. Stesso motivo per cui il Pescara si lamenta qualche istante dopo quando Rizzo mette in mezzo ma viene anche atterrato da Giandonato, il direttore di gara lascia proseguire. Non è un momento fortunato per i padroni di casa che si vedono anche annullare il possibile 1-0 di Ferrari per off-side dell'attaccante. La spinta incessante dei biancazzurri – vicini al bersaglio grosso ancora con il loro numero 9 – trova piena realizzazione a 6 minuti dalla fine: su corner di Pompetti, Drudi è ben appostato sul secondo palo e insacca. Il tap-in del capitano fa esplodere lo stadio, il Pescara è avanti e lo rimarrà fino ed oltre il 90'. Anche perché l'Olbia si ferma al colpo di testa alto di Brignani mentre Ciocci dice di no al destro secco di Rauti sul primo palo.