L'Arena mugugna, ma il Pisa riparte alla conquista del secondo posto. I nerazzurri sfruttano le dolorose scivolate di Reggiana e L'Aquila e tornano anti Ascoli. Atteggiamento aggressivo fin dall'inizio, Ancona bassa e timida, Arma gira su Aprea. Il gol arriva presto, Iori riceve appena dentro l'area e battezza l'unico spiraglio di luce su quel palo lì. Reazione marchigiana pari a zero, la mischia porta Piero Braglia vicino al raddoppio, Aprea si arrangia di mestiere. Accenno ospite solo dopo l'intervallo. Bondi si agita e viene disturbato al momento del tiro. Capovolgimento di fronte e l'Arena esplode sul personalismo di Finocchio: cambio di piede e tiro sul palo lontano per un gol che avrebbe potuto avere l'effetto di un titolo di coda. Palla al centro e invece tutto torna più che mai in bilico. Dal nulla o meglio dalla panchina Cognini la mette giù e di forza gonfia la rete. Può essere un altro punto di svolta, ma c'è poco Ancona rispetto alla voglia nerazzurra di tornare a vincere. Mandorlini prova la proiezione offensiva, il figlio d'arte si libera bene e scarica sul portiere. Altro giro e la difesa dorica tenta il suicidio, Arma però a caricato a salve e perdona dove di solito invece non perdona. L'ultima cosa è buona solo per lo scout e una giusta applicazione del regolamento. Arma si invola, Paoli lo veste come una camicia di forza. L'arbitro è troppo vicino per non estrarre il rosso diretto. Il Pisa fa pace coi tifosi e torna seconda forza del campionato, seppure a meno 5.
r.c.
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