Giramenti di testa per l'alta quota che affliggono anche Savona e Cremonese, chiamate al Bagicalupo ad avanzare le proprie candidature quali inseguitrici della coppia di testa imbattuta e imbattibile, almeno fino ad oggi.
Torna Ninni Corda, in panchina dopo quattro turni di squalifica. Il suo Savona neo promosso è una delle sorpresa in Prima Divisione: oggi c'era da riscattare il passo falso di Busto Arsizio.
Torrente ha fuori tutta quanta la difesa e deve fare come può: inevitabili gli spazi per il Savona, che qui Virdis non sfrutta a dovere.
Bastano pochi minuti al capocannoniere ligure: sull'imbucata centra, il suo diagonale è imparabile per Riccardo Galli, che appena tre giri di lancetta più tardi verrà espulso: decisivo ancora Virdis, l'estremo lombardo la tocca nettamente con la mano fuori area. Ultimo episodio di un primo tempo giocato ad una porta.
Il Savona riparte forte anche nella ripresa, centrando subito l'incrocio dei pali con il solito Francesco Virdis. Ma alla prima distrazione paga dazio: bel lavoro di Palermo, che mette al centro un buon pallone che Brighenti trasforma nel gol del pareggio.
Un minuto dopo verrà ristabilito anche l'equilibrio numerico, con l'espulsione tra i savonesi di Quintavalla. Prima della fine c'è tempo anche per le recriminazioni grigiorosse: la prima nei confronti dell'arbitro, reo secondo loro di aver negato un rigore per atterramento di Palermo. Poi l'occasione del sorpasso è sulla testa di Della Rocca, ma i sogni di rimonta cremonesi si infrangono sulla traversa. Prima ma non ultima, visto che dall'ultimissima mischia in area savonese non ne esce il clamoroso vantaggio, ma un altro legno.
Unica a vincere delle prime sette - e da oggi terza forza del campionato – è il Vicenza di Lopez, che al Menti aspettava il Venezia di Bocalon, in un derby veneto d'alta classifica che già dal calcio d'inizio si dimostra non banale.
Sono i padroni di casa a spingere più sull'acceleratore, specialmente sulla destra dove Padalino ha una marcia in più e serve a Giacomo Tulli la palla del vantaggio, che Vigorito e un po' di buona sorte lasciano ancora da ottenere.
Dalla parte opposta il terzino di Lopez mostra i suoi limiti difensivi e Bocalon serve a Franchini una palla facile facile che il numero 10 lagunare non riesce a convertire nello 0-1.
Partita splendida, che entrambe potrebbero sbloccare: Maritato fa le prove del gol, trova la traversa.
Giacomelli tra le linee è una spina del fianco per il Venezia di Dal Canto che non riesce a trovare le contromisure giuste: in quest'occasione basta Vigorito.
Difficile crederlo, ma nella ripresa il ritmo dell'incontro – se possibile – aumenta, con le formazioni ad affrontarsi a viso aperto. Anche per merito degli ospiti, che al 49' trovano il modo per passare in vantaggio. Da una situazione di corner difensivo, si scatena il contropiede solitario di Alessandro Martinelli, che salta di slancio prima D'Elia, poi Castiglia, e allunga a tutta gamba verso la porta di Ravaglia – saltato anche lui – prima di depositare in fondo al sacco il suo primo – straordinario – gol in stagione, trovando anche il fiato per urlare tutto il suo entusiasmo.
Il Vicenza non molla e carica a testa bassa per arrivare ad un pareggio che sembra non voler arrivare sul doppio tentativo di Mustacchio prima, e di Padovan poi.
Il rosso diretto che Claudio Lanza indirizza a Murolo per il gomito largo su Sasha Cori sembra mettere la parola fine al derby, che in realtà deve ancora esaurire i suoi effetti speciali. Bocalon si divora il K.O. su imbucata di Calamai, dalla parte opposta Abderrazak Jadid non concede la stessa cortesia ai lagunari e trova il bellissimo 1-1 su sponda di Padovan.
Di lì a un minuto i biancorossi ribaltano il derby: D'Elia dal fondo per Cinelli, la cui spizzata premia il movimento di Piergiuseppe Maritato che di piattone firma il suo terzo gol nelle ultime due uscite e soprattutto il vantaggio per i padroni di casa.
Il colpo alla Hitchcock è nel destro di Margiotta, che non riesce a sfruttare l'errore del 20enne franco-tunisino El Hasni. È l'ultimo episodio del match, prima del triplice fischio di Lanza: vittoria importantissima per il Vicenza, che rilancia prepotentemente il suo campionato.
LP
Torna Ninni Corda, in panchina dopo quattro turni di squalifica. Il suo Savona neo promosso è una delle sorpresa in Prima Divisione: oggi c'era da riscattare il passo falso di Busto Arsizio.
Torrente ha fuori tutta quanta la difesa e deve fare come può: inevitabili gli spazi per il Savona, che qui Virdis non sfrutta a dovere.
Bastano pochi minuti al capocannoniere ligure: sull'imbucata centra, il suo diagonale è imparabile per Riccardo Galli, che appena tre giri di lancetta più tardi verrà espulso: decisivo ancora Virdis, l'estremo lombardo la tocca nettamente con la mano fuori area. Ultimo episodio di un primo tempo giocato ad una porta.
Il Savona riparte forte anche nella ripresa, centrando subito l'incrocio dei pali con il solito Francesco Virdis. Ma alla prima distrazione paga dazio: bel lavoro di Palermo, che mette al centro un buon pallone che Brighenti trasforma nel gol del pareggio.
Un minuto dopo verrà ristabilito anche l'equilibrio numerico, con l'espulsione tra i savonesi di Quintavalla. Prima della fine c'è tempo anche per le recriminazioni grigiorosse: la prima nei confronti dell'arbitro, reo secondo loro di aver negato un rigore per atterramento di Palermo. Poi l'occasione del sorpasso è sulla testa di Della Rocca, ma i sogni di rimonta cremonesi si infrangono sulla traversa. Prima ma non ultima, visto che dall'ultimissima mischia in area savonese non ne esce il clamoroso vantaggio, ma un altro legno.
Unica a vincere delle prime sette - e da oggi terza forza del campionato – è il Vicenza di Lopez, che al Menti aspettava il Venezia di Bocalon, in un derby veneto d'alta classifica che già dal calcio d'inizio si dimostra non banale.
Sono i padroni di casa a spingere più sull'acceleratore, specialmente sulla destra dove Padalino ha una marcia in più e serve a Giacomo Tulli la palla del vantaggio, che Vigorito e un po' di buona sorte lasciano ancora da ottenere.
Dalla parte opposta il terzino di Lopez mostra i suoi limiti difensivi e Bocalon serve a Franchini una palla facile facile che il numero 10 lagunare non riesce a convertire nello 0-1.
Partita splendida, che entrambe potrebbero sbloccare: Maritato fa le prove del gol, trova la traversa.
Giacomelli tra le linee è una spina del fianco per il Venezia di Dal Canto che non riesce a trovare le contromisure giuste: in quest'occasione basta Vigorito.
Difficile crederlo, ma nella ripresa il ritmo dell'incontro – se possibile – aumenta, con le formazioni ad affrontarsi a viso aperto. Anche per merito degli ospiti, che al 49' trovano il modo per passare in vantaggio. Da una situazione di corner difensivo, si scatena il contropiede solitario di Alessandro Martinelli, che salta di slancio prima D'Elia, poi Castiglia, e allunga a tutta gamba verso la porta di Ravaglia – saltato anche lui – prima di depositare in fondo al sacco il suo primo – straordinario – gol in stagione, trovando anche il fiato per urlare tutto il suo entusiasmo.
Il Vicenza non molla e carica a testa bassa per arrivare ad un pareggio che sembra non voler arrivare sul doppio tentativo di Mustacchio prima, e di Padovan poi.
Il rosso diretto che Claudio Lanza indirizza a Murolo per il gomito largo su Sasha Cori sembra mettere la parola fine al derby, che in realtà deve ancora esaurire i suoi effetti speciali. Bocalon si divora il K.O. su imbucata di Calamai, dalla parte opposta Abderrazak Jadid non concede la stessa cortesia ai lagunari e trova il bellissimo 1-1 su sponda di Padovan.
Di lì a un minuto i biancorossi ribaltano il derby: D'Elia dal fondo per Cinelli, la cui spizzata premia il movimento di Piergiuseppe Maritato che di piattone firma il suo terzo gol nelle ultime due uscite e soprattutto il vantaggio per i padroni di casa.
Il colpo alla Hitchcock è nel destro di Margiotta, che non riesce a sfruttare l'errore del 20enne franco-tunisino El Hasni. È l'ultimo episodio del match, prima del triplice fischio di Lanza: vittoria importantissima per il Vicenza, che rilancia prepotentemente il suo campionato.
LP
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