Qualificazioni Mondiali 2014: l'Inghilterra impatta 1-1 col Montenegro

Qualificazioni Mondiali 2014: l'Inghilterra impatta 1-1 col Montenegro.
Oltre a Francia–Spagna, l'altro match clou di questa tornata di qualificazioni al Mondiale Brasile 2014 si gioca a Podgorica, Montenegro–Inghilterra per la leadership del gruppo H che comprende anche San Marino. Davanti a 12 mila spettatori comincia bene la Nazionale di Roy Hodgson, siluro dai 25 metri di Johnson, Bozovic la vede toccare la traversa e alzarsi. L'avviso si tramuta in concretezza al quinto: Gerard (in panchina sul Titano) pennella dalla bandierina per l'incornata furba e vincente del solito Rooney . Montenegro non sta certo a guardare e reagisce bene al dominio inglese: Zverotovic, cerca e trova Vucinic, la sfera non prende il giro voluto. Nel finale mischie furibonde davanti ad Hart, nella prima la Nazionale di Brnovic colpisce palo pieno, sul successivo corner, succede ti tutto : gran parata di Hart, poi batti e ribatti, fino a quando è Damjanovic a spingerla dentro. Pareggio che tiene Montenegro davanti all'Inghilterra.
L'Olanda più che vincerle tutte non può fare, vittima di turno la Romania disintegrata dalla classe degli orange : apre Rafa Van Der Vaart con una stoccata dalla distanza. Il raddoppio porta la firma dell'altro gioiellino dello squadrone di Van Gal, girata precisa di testa di Van Persie. L'attaccante del Manchester United fa doppietta su rigore, ma l'azione che porta al fallo su Lens è da manuale del calcio. Robin Van Persie non fallisce dagli undici per il 3-0. Il poker lo realizza lo scatenato Lens, con un tap in dopo la respinta del portiere rumeno.
Troppa Olanda per la Romania, troppa neve a Nov Sad per Serbia-Scozia, partita che sarebbe stata a rischio senza l'intervento dei Tartan Army, pseudonimo dei tifosi scozzesi, che armati di pala e badile si sono rimboccati le maniche e, insieme agli steward locali, hanno spalato la neve dal campo. I tifosi scozzesi hanno inoltre donato 1.500 sterline (circa 1.800 euro) al villaggio per bambini poveri di una piccola cittadina alla periferia di Novi Sad.

Lorenzo Giardi

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