Andati Zidane e Ronaldo, il Real Madrid continua a sfornare record: 4-1 sull'Al Ain e terzo Mondiale per club di fila. Cosa mai riuscita a nessuno, nemmeno quando la competizione si chiamava Coppa Intercontinentale e aveva senso di esistere. Resta poco del fascino e dell'equilibrio del titolo messo in palio da Uefa e Conmebol, sempre osteggiato e mai riconosciuto dalla Fifa: 22 trionfi sudamericani e 21 europei, cosa impensabile ora che i campioni della Libertadores cedono sempre più spesso ad africane e asiatiche. A loro volta incapaci di tener testa ai superclub europei, che dominano con un filo di gas: dal 2007 l'unico a bucare è stato l'umanissimo Chelsea del 2012, che dopo aver vinto la Champions un po' per caso ha ceduto il trofeo al Corinthians.
Una coppetta ormai anacronistica che forse andrebbe cancellata, ma che la Fifa si limiterà, dal 2021, a stravolgere nel format. A sottolinearne il declino è la presenza in finale dell'Al Ain, ammesso solo in quanto campione del Paese ospitante. Che comunque ha eliminato il River Plate e in avvio ha fatto paura pure al Real, che dopo il palo di Vazquez perde concentrazione. Courtois rimedia all'errore di Varane allontanando dallo specchio Fayez, che al giro dopo parte su leggerezza di Marcelo, manda a spasso sia Sergio Ramos che lo stesso Courtois e alla fine calcia, sbattendo sul recupero del capitano blanco.
Quindi il gol di Modric, una stoccata a incrociare dal limite su un cross di Vasquez consegnatogli dalla sponda di Benzema. L'immediato pari di Caio è annullato via VAR per fuorigioco, il resto è un assolo Real. Vazquez prima e Benzema poi si divorano il raddoppio, in seguito negato anche a Bale e Modric dalle parate di Khalid. E allora arriva a inizio ripresa col mancino in angolo del nipote di Gento, quel Llorente rilanciato da Solari ed MVP di serata. Il tutto su un corner di Kroos, mentre è Modric a pennellare dalla bandierina per la testata da tris di Ramos.
Il finale è, nel bene e nel male, dell'Al Ain, che ne fa due. Shiotani la piazza di testa su punizione di Caio, Nader invece mette il piede sull'imbucata di Vinicius Jr e infila la porta sbagliata, chiudendola lì. Per il Real è il 7° titolo iridato: anche qui è record, per quanto possa valere.
RM
Una coppetta ormai anacronistica che forse andrebbe cancellata, ma che la Fifa si limiterà, dal 2021, a stravolgere nel format. A sottolinearne il declino è la presenza in finale dell'Al Ain, ammesso solo in quanto campione del Paese ospitante. Che comunque ha eliminato il River Plate e in avvio ha fatto paura pure al Real, che dopo il palo di Vazquez perde concentrazione. Courtois rimedia all'errore di Varane allontanando dallo specchio Fayez, che al giro dopo parte su leggerezza di Marcelo, manda a spasso sia Sergio Ramos che lo stesso Courtois e alla fine calcia, sbattendo sul recupero del capitano blanco.
Quindi il gol di Modric, una stoccata a incrociare dal limite su un cross di Vasquez consegnatogli dalla sponda di Benzema. L'immediato pari di Caio è annullato via VAR per fuorigioco, il resto è un assolo Real. Vazquez prima e Benzema poi si divorano il raddoppio, in seguito negato anche a Bale e Modric dalle parate di Khalid. E allora arriva a inizio ripresa col mancino in angolo del nipote di Gento, quel Llorente rilanciato da Solari ed MVP di serata. Il tutto su un corner di Kroos, mentre è Modric a pennellare dalla bandierina per la testata da tris di Ramos.
Il finale è, nel bene e nel male, dell'Al Ain, che ne fa due. Shiotani la piazza di testa su punizione di Caio, Nader invece mette il piede sull'imbucata di Vinicius Jr e infila la porta sbagliata, chiudendola lì. Per il Real è il 7° titolo iridato: anche qui è record, per quanto possa valere.
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