Non di solo calcio vivono le scommesse. Dalle Chat di Skype e dagli Sms affiorati dai dispositivi informatici di alcuni degli oltre 100 indagati dalla Procura di Cremona, spunta un fronte nuovo sulle scommesse sportive, quello del tennis. Dai calciatori ai campioni della racchetta ma con un comun denominatore: chi cerca e vuole la combine sono sempre gli stessi. Uno è il bolognese Manlio Bruni, ex commercialista, udite, udite, di Beppe Signori. Uno dei primi arrestati della prima ora nel 2011. In una chat del 9 luglio 2007, questo ineffabile signore chattava con Daniele Bracciali, tennista italiano, alla vigilia dell' incontro a Newport con tale Jenkis. Il succo del dialogo tra i due è molto chiaro: Bruni chiede all' azzurro di vincere il primo set e andare avanti di un break nel secondo. Il tennista risponde che, non conoscendolo personalmente, non può rischiare di parlarci e quindi non sa se la combine è possibile. Poi il discorso vira sulle cifre. 50.000 euro. Ma attenzione, non per una partita ma per un solo set. In seguito Bracciali verrà squalificato per 3 mesi e multato di 20.000 dollari per aver scommesso sulle partite. Stessa sorte per Alessio Di Mauro: 9 mesi e 40.000 euro di multa. Ombre anche su Potito Starace. Nel 2011 a Casdablanca perde in 2 set contro Andujar. 6-1, 6-2. Con lo spagnolo, in precedenza, aveva vinto 5 volte su 5. Erodiani, altro nome noto del calcio scommesse, parlando con un certo Corradino prima dell' incontro, spiega che la puntata sulla sconfitta dell' italiano è certa. Dunque, per il Procuratore di Cremona Roberto De Martino, il fronte d' indagine s' allarga.
Piero Arcide
Piero Arcide
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