Il Rimini cade nel giorno più bello
Non si sono morsi la lingua i tifosi biancorossi, che nei pressi della sala stampa hanno sottolineato il loro disappunto nei confronti di un Rimini a tratti irriconoscibile.
Nel primo tempo c'è solo il Bassano in campo: all'8' Berrettoni sfida Andrea Brighi e crossa dalla sinistra; Dalla parte opposta Toninelli regala solo l'illusione del vantaggio ospite.
Il Rimini - tutto lanci lunghi - risponde con la tenacia di Morga, che si batte come un leone su Ghosheh ma arriva col fiato corto alla conclusione.
Al 21' Maita si vede murare il lancio, campo aperto allora per Berrettoni che si invola verso Scotti, bravo a non andare giù e respingere il primo tentativo del n. 10 avversario, sul secondo deve immolarsi Mandorlini. La sfera finisce poi dalle parti di Stevanin che si deve ancora arrendere ad un super Scotti.
Assedio Bassano. Due minuti più tardi Scotti deve ancora opporsi a Berrettoni, ma nulla può sul cross deviato di Mateos: salvataggio provvidenziale di Marco Gasperoni e Rimini ancora a galla.
Nel finale - solo nel finale - il primo tiro in porta dei biancorossi con Baldazzi: decisamente troppo poco per poter far male.
Nella ripresa la musica cambia, ma è solo illusione. Valeriani si beve due uomini prima di concludere a lato da buona posizione. La seconda occasione, però, non la sbaglia. Sull'angolo di Baldazzi è il più lesto a correggere la traiettoria e porta avanti il Rimini nel giorno del centenario.
Un'illusione, dicevamo. Che dura appena un quarto d'ora. Il tempo sufficiente a Carteri per rimettere tutto in discussione. Maita perde palla ingenuamente, il numero 7 ospite va fino in fondo ottenendo, con un po' di fortuna, il triangolo da Longobardi. Il resta è a sigillo del pareggio sopraggiunto.
Non c'è reazione del Rimini che anzi rischia di crollare. Mateos se ne va a Mandorlini e si presenta davanti a Scotti: troppa sufficienza e palla fuori.
Arriviamo alle battute finali quando - al 90' spaccato - succede di tutto. Mischia furibonda in area biancorossa, il Bassano centra la traversa e Gasparello, ex San Marino, griffa la seconda vittoria consecutiva dei veneti.
D'Angelo se ne va sconsolato, il suo centenario è più amaro. Ma rimane comunque il centenario, perchè a seguito della sfida c'è tempo per rivivere il Rimini che fu, che è stato e prendere spunto per quello che sarà. Da Igor Protti a Giordano Cinquetti, da Matteo Brighi ad Adrian Ricchiuti c'erano proprio tutti a rendere omaggio a quella maglia che li ha consacrati nel grande calcio e che, per alcuni di loro, è significato rampa di lancio per un approdo di alto, altissimo livello. Minimo comun denominatore, manco a dirlo, Rimini. Città, squadra, Romeo Neri.
Luca Pelliccioni