Il Rimini torna in C: le scelte coraggiose hanno pagato
Una marcia trionfale fatta di scelte sulla carta discutibili, ma rivelatesi vincenti. In primis quella del sindaco Gnassi, che alla Serie D proposta da una cordata umbra preferisce l'Eccellenza e Giorgio Grassi, produttore di palloncini di Coriano e, per decisione del Comune, patron del nuovo Rimini. Grassi parlava di due promozioni in due anni, ha avuto ragione. Sua la seconda scelta apparentemente assurda, ossia l'esonero a fine novembre di Simone Muccioli, cacciato da secondo. Al suo posto – per dare la scossa a uno spogliatoio troppo piatto – c'è Gianluca Righetti, fedelissimo di Grassi dai tempi della Fya Riccione ma abituato più ai giovani che ai grandi. Anche qui però la decisione dà i frutti: col nuovo mister 18 partite, zero sconfitte e sbarco in vetta già alla prima di ritorno, grazie all'1-0 sulla capolista Fiorenzuola.
Dopodiché nessun errore, il Rimini non sbaglia neanche uno scontro di vertice: l'innesto di Capellupo vale il pari che taglia le gambe al Forlì, il Villabiagio è battuto in scioltezza e lo stesso vale per l'Imolese, ultimo pericolo rimasto. Infine la festa col Romagna Centro grazie ad Ambrosini, spesso ai box ma già decisivo col Fiorenzuola, quando gli bastarono 2' per firmare la vittoria. 9 i protagonisti delle due promozioni: 6 - Scotti, Brighi, Guiebre, Cicarevic, Arlotti e Buonaventura – sono stati titolari fissi anche quest'anno, Valeriani, Righini e Cola no ma hanno comunque dato il loro contributo. Il Rimini torna tra i pro e a lungo termine sogna la B, ma ora, più che i sogni, conta la realtà, che è già bellissima così.
RM