Che diritto ha un sogno di negare un derby di semifinale tra Roma e Lazio? Nessuno. E infatti il sogno dura 95 minuti, poi un tamponamento diventa rigore e tutto va come in qualche modo sta nella logica delle cose. Il Cesena fa un figurone e una volta chiuso il sipario torna nei suoi stracci e la Roma, una Roma impacciata per almeno un tempo, la vince al minuto 97. Bianconeri sorprendenti almeno per 45 minuti nei quali vanno vicinissimo ad un vantaggio che avrebbero pure meritato. Il portiere di scorta Allison fa un figurone su Rodriguez e di li a poco un'altra iniziativa romagnola gela l'Olimpico salvata dal palo di Kone. Spalletti prova a rimescolare un po' di cose, ma il Cesena è corto e organizzato e se la gioca alla voce pensieri zero. Dopo l'intervallo qualcosa si muove, anzi più di qualcosa. L'ingresso di Nainggolan rigenera una Roma che scala la marcia e schiaccia il Cesena 10 metri più indietro. Adesso il gol è nell'aria e pur non rinunciando a ripartire i bianconeri lo prendono. La firma è di Dzeko. Non c'è un solo momento però nel quale il rischio goleada si fa concreto. Camplone si gioca anche Cocco e Garritano e insomma infonde tranquillità e coraggio ad una squadra che normalmente fatica e arranca una categoria sotto. La Roma non la chiede e il Cesena riemerge sfruttando un errore difensivo e trovando con Garritano l'impronosticabile pari. E così quando ormai anche il recupero se ne è andato e i supplementari sono l'approdo naturale di una bella serata, l'arbitro trasforma il contatto tra Strootman e Agliardi in un calcio di rigore che lascia tutti tra il perplesso e il divertito e fa scaraventare in porta a Totti la voglia di Lazio e di semifinale.
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