Romagnole gelate, sorride il Bellaria

Quell'impasto di neve ghiacciata appoggiato là dove c'era l'erba ha lasciato di sale Santarcangelo e Valle d'Aosta. Quel sale che mancava sui gradoni per rendere accessibili le tribune altrimenti a rischio femore. Insomma Mazzola bello chiuso e niente partita, strali di Benny Carbone. Partire da Aosta per trovar neve a Santarcangelo sa un pochino di beffa. Se ne farà una ragione.
Si è giocato al Morgagni dove ha giocato soprattutto il Bellaria. Vittima da sacrificare sull'altare della rinascita del Forlì nelle prolusioni della vigilia, invece sorpresona di una domenica caldissima a dispetto dei venti del nord. Biancorossi in vantaggio e quasi nessuno a pensare al ribaltone. Forse il solo Zanini che di giorno in giorno va al campo non sapendo se dovrà dirigere l'allenamento, ristringere la mano ad Alfonso Pepe, o conoscere un tecnico nuovo di zecca. Tutti mezzi mezzi ingredienti che messi nel frullatore funzionano da energizzante per i biancazzurri. Che dopo averla tirata su con un rigore chiacchierato, la sigilla con un gollissimo.
A Savona tutto come tristemente previsto. De Martis per la squadra di Ninni Corda e solito Rimini da “vorrei ma non posso”. Classifica triste, quella sì, glaciale. E svolta societaria in arrivo, necessaria per rivedere un po' di sole. Per quella salvezza in campo e fuori sulla quale oggi nevica fitto.

Roberto Chiesa

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