Salernitana - Nocerina: il derby che non si doveva giocare

Un altro pezzetto di calcio in Italia è morto. Non ha bisogno di troppi commenti quanto accaduto ieri all'Arechi di Salerno, dove Salernitana – Nocerina è diventata per tutti il “derby farsa”. Tre sostituzioni operate nei primi cinquanta secondi da Fusco, altri cinque infortuni nei primi ventuno minuti, che hanno portato così l'arbitro ad interrompere la partita per numero insufficiente di giocatori della Nocerina in campo. Elemento scatenante: le minacce di morte rivolte dagli ultras rossoneri ai propri giocatori, invitati così a non giocare visto che il Prefetto aveva vietato loro la trasferta.
Hanno vinto loro, la frangia marcia del tifo italiano. Che sui propri profili social brinda al successo di una partita non giocata per loro volontà: un po' come esultare ad un funerale. Non sono bastate le rassicurazioni pre-match del Questore di Salerno Antonio De Iesu, che aveva ottenuto di posticipare il fischio d'inizio di quaranta minuti. Terrorizzati i giocatori della Nocerina, che hanno così boicottato la sfida. Ad avere la meglio sono state le minacce e le intimidazioni. La paura e il terrore. Ma la battaglia - giurano - è appena iniziata.
[Nel servizio l'intervista ad Antonio De Iesu, Questore di Salerno]

LP

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